Skip to content


SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI PERUGINI ARRESTATI

comunicato di solidarietà del csa fabbri di fabriano

Vogliamo esprimere la massima solidarietà ai tre compagni perugini che, come è già noto a tutti, sono stati arrestati sabato pomeriggio mentre stavano bevendo una birra in un bar del centro insieme ad altre persone; il fermo con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale è avvenuto perché si sono rifiutati di fornire i documenti a degli agenti in borghese, i quali non si sono identificati preliminarmente.

Sono veramente preoccupanti le azioni repressive che, sempre più, stanno dilagando nel nostro paese, appoggiate da un governo che militarizza i territori in nome di una politica securitaria che coltiva il germe della paura e risponde ad essa in mondo inappropriato ed inutile. Attraverso la creazione di finte problematiche, che servono solo consolidare il proprio potere, si cerca di sviare l’opinione pubblica mascherando i reali problemi quotidianamente vissuti dalle persone.

Vogliamo tornare ad essere liberi nelle nostre città.

Lorenzo, Michela e Riccardo LIBERI SUBITO!

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


arresti domiciliari per lorenzo e michela, rilasciato riccardo

Aggiornamenti da Perugia: a Michela e Lorenzo hanno dato gli arresti domiciliari, mentre Riccardo è stato rilasciato.per giustificare i domiciliari li hanno accusati di pericolosità sociale.

LIBER* TUTT* LIBER* SUBITO!

nota: al consiglio era previsto un odg sulla sicurezza del pd, ma il consigliere proponente è stato magicamente fatto sparire.

altre informazioni qui

http://www.umbrialeft.it/node/34393

 

 

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


Come si arresta una femminista a Perugia

pubblichiamo questo comunicato del Collettivo femminista sommosse di Perugia sull’arresto di una compagna durante l’assurda serata di sabato

care compagne tutte vogliamo denunciare un fatto gravissimo che è avvenuto nella nostra città e che ha coinvolto tra gli altri una nostra compagna del collettivo femminista sommosse e del gruppo del wendo.

Sabato sera era con altri compagni nel centro storico di Perugia a prendere un aperitivo prima di partire per un concerto verso Fabriano.
Il gruppo di compagn* stava conversando quamdo si sono avvicinati 7 figuri, che senza dare nessun segno di identificazione hanno chiesto loro i documenti. Mikela ha rifiutato di darli, i "poliziotti" erano in borghese e non mostravano alcun distintivo. Mikela è stata aggredita verbalmente e fisicamente, è stata spintonata. Un compagno si è frapposto tra lei e un poliziotto ed è stato immediatamente ammanettato: nel giro di pochi  minuti è nato un parapiglia in cui diversi compagni sono stati picchiati e tra questi due compagni, Riccardo e Lorenzo, infilati dentro le volanti prontamente sopraggiunte ed insieme a loro Mikela.
Chi di voi ha conosciuto Mikela, sa che Mikela è un piccola grande compagna, straordinaria ed appassionata, sempre in prima fila, pronta a mettersi in gioco e a lavorare con e per gli altri.
Abbiamo costruito insieme il nostro collettivo femminista ed insieme lavorato sulle battaglie per il reddito, contra la violenza maschile e contro il securitarismo.
In una città, Perugia, sempre più piena di telecamere e in cui i controlli o meglio i "rastrellamenti" sono diventati all’ordine del giorno. Una città che si è trasformata in un carcere all’aperto.
Oggi ci sarà il processo in direttissima, oltraggio,e restistenza aggravata son i capi di imputazione. Mikela sta facendo la sua tesi sulla città e la sicurezza da un punto di vista di genere. Abbiamo fatto insieme una video-ricerca: "Safety or security? Quale genere di sicurezza per la mia citta?" che proietteremo presto ovunque: abbiamo provato a decostruire il concetto ideologico di sicurezza che per le donne significa stare tutte a casa magari a farsi picchiare dal marito.
Mikela ha detto no. Ed insieme a lei, arrestata senza alcun motivo,o per non essere rimasta a casa nella prigione sua prigione domestica, Noi diciamo no. Non resteremo a casa e non ci faremo intimorire: dall’avanzata delle destre, dalla gestione securitaria della crisi economica, dal razzismo, dal sessismo.
Noi non abbiamo paura!
 
Collettivo femminista Sommosse Perugia

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


Da OndaRossa- Resoconto audio sugli arresti di sabato

ascolta l’audio

Alle ore 21:00 di questa sera tre ragazzi sono stati picchiati, ammanettati
e portati via di peso dalla polizia.
I ragazzi si trovavano in Piazza IV Novembre a Perugia e l’unica loro colpa
era quella di trovarsi lì a bere una birra insieme.
Fino alle ore 00:30 nessun avvocato e nessun parente aveva ancora potuto
incontrarli e accertarsi delle loro condizioni.
Vogliamo denunciare questo grave episodio che riteniamo di sopraffazione e
di violenza nel clima sempre più irrespirabile di questa città, in cui
sembra vigere una sorta di coprifuoco in cui i vigilanti hanno un potere di
discrezionalità pressochè assoluta.

 

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


CORREZIONI E RIFLESSIONI PT. 2- ARTICOLO DI RISPOSTA ALL’ ARTICOLO USCITO A PAGINA 17 SUL CORRIERE DELL’UMBRIA DI DOMENICA 11 APRILE 2010

leggi la prima parte

di Valeria Pierini

NB: Scritto da testimoni reali dell’accaduto.

“UN’ ARTICOLO DI CRONACA NON PUò ESSERE UN COMMENTO DA EDITORIALE”

Ecco i punti che contestiamo:
(testuali parole) “Non si capisce cosa sia successo ma pare che uno dei giovani a cui erano stati chiesti i documenti durante il controllo abbia reagito in maniera non adeguata alla situazione.”
Se non si capisce cosa è successo come si fa a dire che il giovane ha reagito in maniera non adeguata?
I ragazzi non hanno aggredito gli agenti che non si sono identificati (erano in borghese).
I ragazzi hanno semplicemente chiesto spiegazioni in merito alla richiesta degli agenti e l’dientificazione da parte degli stessi.

(Testuali parole): “sta di fatto che si sarebbe creato un battibecco poi alla fine, per chiarire il tutto lontano dalla ressa che si era creata in loco, due giovani sarebbero stati portati via.
I ragazzi erano tre.
Gli agenti hanno provveduto con spintoni e minaccie nonchè manganellate ad “accompagnare” (?!) i giovani nelle volanti e poi in questura, non appena hanno chiesto spiegazioni e l’dentificazione da parte degli agenti-legittime ed umane.

(Testuali parole):..così si sono create varie correnti di pensiero per cui i presenti hanno assistito a scene di panico, a dibattiti e a vari commenti più o meno felici.
“Le correnti di pensiero” si creano ad ogni accaduto ma non ci sembra questa la sede per redigere un’articolo sommario.
I presenti (giovani, famiglie a passeggio) erano tutti scioccati da quanto visto: gli agenti hanno risposto alle domande dei giovani arrestandoli con minaccie spintoni e manganellate. La resistenza opposta dai ragazzi è stata resistenza passiva e non violenta.

(Testuali parole): “ora è come se avendo dato la possibilità di stare alzati fino all’alba, si costringessero i piccoli ad andare a letto dopo Carosello.
Nessuno può darealle persone la possibilità di vivere la città fino a notte fonda.
Uscire fino a tarda notte non vuol dire essere criminali. Il centro è vissuto da gente di tutte le età e le estrazioni sociali. Un popolo che vive la notte onestamente non è un criminale e non è criminale chi gli permette di farlo. Vivere gli spazi urbani ONESTAMENTE è un diritto di tutti.
Mettendo divieti e coprifuochi la città si svuota ma non si rende sicura-anzi si fa si che i comportamente devianti siano reiterati ancora e forse anche peggio.
Un centro come Perugia non può permettersi di venire svuotato di quella socialità genuina che caratterizza le città vive e contemporanee.
Una volta le piazze erano un ritrovo per le persone e un centro di socialità e culturalità, non spazi dove attuare forme repressivi fuorivianti dai veri problemi o spazi per allestire palchi milionari.
Non ci piace che un’articolo di cronaca tiri sommarie conclusioni confacenti-tra l’altro- il clima di repressione e di “buonpensare qualunquista” che i giornali stessi continuano ad alimentare.

E’ alla luce di tali motivi che abbiamo scelto di scrivere questa rettifica con le nostre opinioni di seguito.

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


CORREZIONI E RIFLESSIONI- ARTICOLO DI RISPOSTA ALL’ARTICOLO DEL GIORNALE DELL’UMBRIA A PAG. 8 DI DOMENICA 11 APRILE 2010

di Valeria Pierini

NB: Scritta da testimoni reali dell’accaduto.

L’articolo (che inizia in prima pagina) esordisce asserendo che due giovani hanno risposto con una bottigliata alla richiesta degli agenti di esibire i documenti.
I ragazzi erano tre e non hanno aggredito gli agenti che non si sono identificati (erano in borghese).
I ragazzi hanno semplicemente chiesto spiegazioni in merito alla richiesta degli agenti e l’identificazione da parte degli stessi.

Nell’articolo c’è scritto che gli amici hanno fatto un sit-in davanti alla questura.
Nessuno ha fatto sit-in ma amici e parenti erano davanti la questura in attesa di conoscere lo stato di salute dei giovani e le spiegazioni in merito all’accaduto.

A pagina 8 l’articolo continua dicendo: (testuali parole) “ fortunatamente nessuno dei poliziotti è rimasto ferito in modo grave.”
Nessuno ha aggredito gli agenti che hanno eseguito l’operazione. La resistenza opposta dai ragazzi è resistenza passiva e non violenta-cosa che è stata ripagata con spintoni, manganellate e minaccie.

L’articolo si conclude dicendo: (testuali parole) “ l’episodio di ieri sera semba dimostrare il contrario”-ovvero che non sono come si pensa spesso gli immigrati a causare disagi.
L’episodio dimostra che c’è stata un’operazione di polizia eccessivamente violenta per la situazione. I ragazzi NON hanno aggredito nessun poliziotto.

Non ci piace che un articolo di cronaca tiri sommarie conclusioni confacenti-tra l’altro- il clima di repressione e di “buonpensare qualunquista” che i giornali stessi continuano ad alimentare.
Visto che nessuno è stato ancora giudicato colpevole (ripetiamo ancora che nessuno ha aggredito gli agenti e che la resistenza opposta è resistenza passiva e che è stata attuata perchè alla richiesta di spiegazioni i ragazzi sono stati minacciati spinti e anche colpiti-nonchè arrestati), NON riteniamo corretto per i lettori e per i soggetti coinvolti leggere un’articolo che non si premura di appurare la versione dell’altra parte coinvolta.

E’ alla luce di tali motivi che abbiamo scelto di scrivere questa rettifica con le conclusioni di seguito.

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


Lunedi 12 Aprile- Giornata di mobilitazione contro gli arresti di sabato in piazza IV novembre

ore 11 presidio di fronte alla Prefettura, in Piazza Italia, dove si tiene la riunione del Comitato per la Sicurezza

ore 15:30 appuntamento di fronte a Palazzo dei Priori dove si tiene il Consiglio Comunale

——————————————————————-
 
LA CITTA’ E’ DI CHI LA VIVE

Alle ore 21: 00 di sabato sera alcuni ragazzi si trovavano in Piazza IV Novembre a Perugia a bere una birra insieme prima di cena.

Un gruppo di persone si è avvicinato chiedendo loro i documenti, senza identificarsi o mostrare un distintivo. Uno dei ragazzi ha chiesto quale fosse il motivo del riconoscimento e in una frazione di secondo è stato ammanettato. Chiunque si avvicinasse  veniva malmenato e allontanato violentemente.

Sul posto sono immediatamente arrivate due volanti, che ne hanno portati via tre. Successivamente sono stati arrestati. 
 
Vogliamo denunciare questo grave episodio che riteniamo di sopraffazione e di violenza nel clima sempre più irrespirabile di questa città, in cui sembra vigere una sorta di coprifuoco dove i vigilanti hanno un potere di discrezionalità pressochè assoluta. 

Sabato è successo a tre persone le cui reti di amicizia e di relazioni hanno provocato una risposta immediata, ma sappiamo anche che questo tipo di comportamento da parte delle forze di polizia è all’ordine del giorno, tollerato, quando non deliberatamente richiesto, dal governo della città in nome della sicurezza.

Quale sicurezza?

Decine di posti di blocco ogni sera sulle strade del centro storico, poliziotti in borghese, vigilanti e pattuglie a presidiare le piazze e le vie principali, ordinanze comunali che, limitando l’orario di apertura dei locali del centro, credono di rendere la città sicura mandando tutti a letto presto.

Non è la città  deserta dopo l’una di notte, a renderci sicuri. Non è la città svuotata di spazi di socialità e di cultura a renderci sicuri. Non è la città vetrina per turisti a renderci sicuri.

L’unico effetto di questa politica per la ‘sicurezza’ è criminalizzare i comportamenti e i differenti stili di vita!

A Perugia sembrano avere legittimità solamente massoni, costruttori, faccendieri e narcotrafficanti. Loro si che si sentono sicuri!!!!

Perugia puzza di deserto. Un deserto che mira ad entrare nelle nostre esistenze per saccheggiarle e svuotarle.

La sicurezza, invece viene dalla tranquillità di poter vivere la propria città a seconda dei bisogni e  desideri di ciascuno. Tutto questo non può prescindere da un’agibilità sociale che naturalmente      avviene in uno spazio cittadino che è e deve rimanere comune!

Al contrario in questi ultimi anni gli spazi cittadini, dai parchi alle piazze  del centro e non solo, sono stati  sottratti alle persone, svenduti agli interessi privati e di conseguenza posti sotto controllo.

In quanto persone che vivono la città rivendichiamo il diritto a  riprenderci gli spazi comuni per poter vivere liberamente le nostre vite!!!! 
 
 
 

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


Perugia – L’avvocato dei tre arrestati: “Stanno tutti bene. Solo domattina avremo accesso al fascicolo della procura”

di Daniele Bovi

da umbrialeft.it

“Compatibilmente con la situazione stanno tutti bene, anche se non capiscono il perché si trovano lì dentro”. Così ad Umbrialeft l’avvocato Paola Giovanna Lai, difensore dei tre giovani perugini arrestati ieri sera nel centro storico di Perugia per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e denunciati per oltraggio e rifiuto di fornire i dati di identità personale (per leggere il servizio di Umbrialeft di questa mattina clicca qui). Questa mattina, in conferenza stampa, l’avvocato Lai ha affermato che “il fatto che gli agenti non si siano qualificati potrebbe far sì che il reato non si concretizzi”. Oggi pomeriggio intanto, dopo la visita delle 15 (la prima dopo l’arresto di ieri sera), l’avvocato ha continuato a raccogliere le testimonianze di coloro che ieri sera si trovavano sui luoghi dell’accaduto. Un quadro completo della situazione però lo si potrà avere solamente domani mattina alle 9, quando in una delle aule del tribunale di via XIV Settembre si terrà il processo per direttissima ai tre ragazzi. Solo lì infatti, ha precisato l’avvocato ad Umbrialeft, si potrà avere accesso al fascicolo aperto dalla procura.

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


Perugia, arrestati tre giovani in centro: scoppia la protesta. L’irritazione di palazzo dei Priori. Domani nuova riunione

da umbrialeft.it

di Daniele Bovi

Hanno visto per la prima volta il loro avvocato oggi alle 15 i tre ragazzi perugini di 25, 29 e 28 anni arrestati ieri sera dagli agenti della questura di Perugia. L’accusa per loro è di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. I tre, che si trovano ora nelle camere di sicurezza della questura, sono stati anche denunciati per oltraggio e rifiuto di fornire i dati di identità personale. Il processo si terrà domani mattina alle 9 con rito direttissimo. Ieri sera sotto la questura perugina si erano riunite circa una trentina di persone tra parenti e amici dei tre.

Questa mattina invece, in una delle sale di palazzo dei Priori (sede del Comune di Perugia), erano almeno sessanta o settanta i ragazzi che hanno assistito alla conferenza stampa in cui i parenti dei tre hanno dato la loro versione dei fatti annunciando già per domani nuove iniziative di protesta. In mattinata infatti è previsto un sit-in sotto la Prefettura, mentre nel pomeriggio i ragazzi cercheranno di portare la loro voce nella sala del Consiglio comunale. Una protesta contro arresti considerati ingiusti: una “rappresaglia” per gli eventi di sabato scorso di cui molto si è parlato (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/34039).

I fatti. Da quanto emerge incrociando i racconti di più persone, ieri sera intorno alle 21 i tre arrestati si trovavano di fronte al bar “Mania” (tra piazza IV Novembre e la “zona rossa” di piazza Danti). Qui sono stati avvicinati da un gruppo di agenti in borghese che ha chiesto loro di fornire i documenti. A questo punto, secondo la versione dei ragazzi, visto che gli agenti non si sarebbero qualificati i tre si sarebbero rifiutati di fornire i documenti. La situazione, evidentemente non gestita benissimo, precipita in un attimo e i tre vengono ammanettati e caricati in auto direzione questura.

Secondo la versione della questura (così come riportata dall’Ansa questa mattina), i controlli sarebbero stati fatti “con la consueta professionalità”. Sempre secondo l’accusa poi i tre avrebbero anche lanciato contro gli agenti la birra che stavano bevendo. Circostanza che ovviamente i ragazzi smentiscono. Una volta in questura sono stati sottoposti a visita medica che – ha riferito la polizia – ha accertato che non avevano subito violenze di sorta ed è stato chiesto l’intervento del magistrato. Durante la conferenza stampa di questa mattina invece è stato sottolineato come uno dei tre ragazzi ha riportato la frattura di un dito causata dal tentativo di strappargli il telefonino dalla mano. “Se poi il ragazzo vorrà sporgere denuncia – ha precisato oggi l’avvocato Paola Lai – sarà lui a deciderlo”.

La dinamica dei fatti comunque sarà chiarita in modo inequivocabile dalle immagini catturate dalle telecamere che si trovano nella zona. Immagini che, secondo alcuni, dimostrerebbero l’estraneità dei tre arrestati dalle accuse che gli sono state fatte. Fatto sta però che non tutto, nel primo sabato sera con la nuova ordinanza del sindaco Boccali, è filato liscio. E da palazzo dei Priori, secondo quanto raccolto da Umbrialeft, l’irritazione per i fatti di ieri sera è notevole. Dopo l’episodio del sabato di Pasqua gli arresti di ieri sera rappresentano più un autogol che l’idea di sicurezza e di un centro “non blindato” che il sindaco Boccali ha in testa. Su richiesta del sindaco poi per domani alle 11 è stato convocato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Lì, forse, si proverà a dare una registrata a tutta la macchina.

E sempre al sindaco si è rivolto questa mattina il padre di uno degli arrestati: “Lui (Boccali, ndr) mi ha detto, anche se non ricordo con precisione le parole – riferisce il genitore – che si tratta di un episodio increscioso, di un equivoco. A lui – prosegue il padre di uno dei tre ragazzi – ho riferito lo stupore di questa città che amo: una città la cui storia di civiltà va tutelata”. Questa mattina poi il padre di Riccardo F. ha aggiunto di aver trovato in questura, dove si era recato per portare al figlio almeno uno spazzolino, “un clima più accondiscendente rispetto a quello di ieri sera: mi chiedo perché se uno viene portato in questura deve andarci senza un avvocato”.

“Questa città – è stato poi detto sempre in conferenza stampa – sta prendendo una direzione terribile: e se fosse successo a un immigrato senza alcun sostegno? Qui non c’è nessun tipo di controllo sui controllori di questa fantomatica sicurezza”. Ora, secondo gli amici e i parenti, devono venir fuori le responsabilità: “Chi ha comandato l’azione di ieri sera se ne deve assumere la responsabilità”. “E’ stata – ha aggiunto il padre di un altro degli arrestati – una rappresaglia: ma stavolta hanno grandemente toppato”.

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


ASSEMBLEA PUBBLICA SUGLI ARRESTI DI SABATO- ORE 16:30 AL COMMONSLAB

Oggi, domenica 11 aprile, alle ore 16:30, si terrà presso il commonslab in via della sposa,1 (perugia), un’assemblea pubblica sugli arresti di sabato in piazza iv novembre.
Chi può vada, fate girare la notizia.

http://ondaperugia.noblogs.org/post/2010/04/11/saolidariet-ai-due-ragazzi-e-alla-ragazza-arrestat-stasera-nel-centro-di-perugia

Servizio TG3 sugli arresti di sabato in piazza IV novembre

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.