da infoaut
Un racconto in immagini sulle giornate torinesi del Block G8. Analisi, commenti a caldo, comunicati e cronache in presa diretta dalla 3 giorni di mobilitazione. Un’auto-narrazione collettiva sui fatti, le pratiche e gli obiettivi messi in campo dall’Onda Anomala contro il vertice dell’università (in)sostenibile. Un contributo parziale, un lavoro comune da continuare, in direzione di un nuovo autunno di conflitto…
Per Torino 17-18-19 Maggio 2009 NO G8 UNIVERSITY SUMMIT
Istant book_72 pagine a colori di foto e testi dell’Onda Perfetta
Per averlo scrivi a news@infoaut.org, costo 5 euro
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Dall’introduzione del libro: Torino, 19 maggio 2009: io c’ero!
[…] "Nelle settimane in cui costruivamo, come Onda Anomala Torinese, la mobilitazione contro il G8 University Summit, siamo stati a volte assaliti da dubbi sulla riuscita delle diverse iniziative, sulla portata e la partecipazione che avrebbero avuto, su quali risultati avremmo ottenuto, su quale fosse ancora la tenuta dell’Onda. Nulla era già scritto. Con il passare dei giorni e in climax sempre crescente ci siamo accorti che l’Onda c’era (eccome!), che da tutte le città italiane c’era una risposta forte, che la voglia di incontrarsi in dibattiti e assemblee, di confrontarsi sui percorsi intrapresi dopo la grande Assemblea Nazionale di Roma del 15-16 novembre scorsi, e soprattutto la voglia di scendere ancora in piazza era viva, reale, contagiosa. Che i tanti collettivi che si erano formati nell’autunno, che i seminari di autoformazione sempre più seguiti e di un livello qualitativamente sempre più elevato, che la dimensione politica e sociale dei mesi precedenti avevano sedimentato un terreno decisamente fertile per un ritorno in grande stile del movimento dell’Onda… E così è stato!" […]
Dall’editoriale di apertura: "Un’altra volta, un’altra Onda"
[…] "Da anni, acquisizione condivisa, andiamo dicendo che l’università è fabbrica e che lo studente ne è l’operaio non retribuito. Dire questo non significa sovrapporre tout court sull’università e il lavoro cognitivo di oggi la forma e l’organizzazione del lavoro della fabbrica fordista di ieri. Significa però riconoscere come persistano inalterati (addirittura intensificati) i processi di comando, sfruttamento ed estrazione di plus-lavoro (per di più non pagato). L’università è oggi fabbrica nella misura in cui è ormai compiutamente massificata e si presenta come una delle principali agenzie di formazione, disciplinamento e riproduzione di una forza-lavoro intellettuale e precaria sempre più ampia e centrale nel modo di produzione capitalista. Una fabbrica che ha per presupposto l’intellettualità di massa e per obiettivo la produzione della merce-sapere e la riproduzione della forza-lavoro che la produce. Lo studente ne è il lavoratore non solo perché spesso è già al contempo impiegato in altre attività per procacciarsi reddito di sussistenza e per permettersi la frequentazione dell’università stessa. E’ lavoratore in quanto l’università ne sviluppa e raffina le doti di consumatore (oltreché essere consumatore della merce-sapere che esso stesso contribuisce a creare). E’ inoltre lavoratore riproduttivo in quanto riproduce costantemente se stesso come forza lavoro docile e precaria e il conseguente rapporto sociale che lo perpetua. Ed è lavoratore in quanto contribuisce direttamente alla produzione di questa merce particolare, non solo al livello più esplicito e visibile nelle forme moderne dello stage e dei tirocini, ma anche come ingranaggio di produzione della più generale macchina-università, come produttore singolo del general intellect." […]