Di seguito le nostri riflessioni sulla presentazione del libro “I Basagliati” che si è svolta il 15 dicembre presso la facoltà di lettere e filosofia e sull’idea di autoformazione. In coda la bibliografia e alcuni link di approfondimento sul pensiero e la prassi di Franco Basaglia, di Franca Ongaro, sulla psichiatria e sulle istituzioni totali, nonchè una videografia e alcune canzoni sul tema.
Ringraziamo tutt* quell* che hanno preso parte alla presentazione e ricordiam* a chiunque fosse interessat* che ci stiamo organizzando con alcun* professor* per organizzare dei seminari di autoformazione sul tema della psichiatria. Chiunque fosse interessat* e volesse collaborare all’organizzazione del percorso seminariale può contattattarci alla mail: caminetto@anche.no o alla pagina facebook Onda Perugia.
Audio del seminario
qui trovi tutti i volantini utilizzati per promuovere la presentazione
qui l’articolo della presentazione
qui una vergognosa prima pagina dell’unità che ripropone tutte le caratteristiche dello stigma. se il pdl sta tentando in vario modo di screditare la legge basaglia e la cultura che ne era alla base, è certo che non sarà l’odierna sinistra, portatrice di una simile cultura e di una prassi conseguente, ad opporsi.
qui l’articolo in cui la carfagna dichiara: “la legge basaglia può essere rivista”. che si stiano sfruttando i due episodi del premier e del papa per sferrare una offensiva contro la legge basaglia?
qui una rassegna di articoli sulla ventata reazionaria che sta investendo la legge 180/78:
letta annuncia: riforma della legge basaglia
31 anni legge basaglia, 6 ddl per cambiarla
malati di mente: il fallimento della legge basaglia (curioso articolo in cui si incolpa la legge basaglia della sua mancata applicazione)
qui i pessimi e reazionari articoli di paolo guzzanti
troppo amore di femminismo a sud (un ottimo articolo di analisi della fase culturale e politica)
non in nostro nome di femminismo a sud (analisi sulle proposte di revisione della legge basaglia, biopolitica e istituzioni totali)
rinviamo, riguardo biopolitica e istituzioni totali, ai libri di foucault e goffman oltre che, ovviamente, di basaglia, linkati a fine pagina.
Relatori:
Paolo Lupattelli, Curatore del libro
Giovanni Pizza, Professore di Antropologia medica e Etnopsichiatria – Università di Perugia
Marcello Catanelli, Medico e Dirigente della regione Umbria
Massimiliano Minelli, Professore di Antropologia medica e etnopsichiatria. Metodologia della ricerca etnografica – Università di Perugia
Renato Covino, Professore di Storia Contemporanea e Storia socio-economica dell’età contemporanea -Università di Perugia
Cosa spinge degli studenti e delle studentesse a parlare di Basaglia, della legge 180/78 e della malattia mentale a 30 anni dalla chiusura dei manicomi?
Possiamo partire da noi, studenti e studentesse della generazione precaria. Da una prospettiva vediamo attaccato il nostro diritto alla formazione: molti di noi e di quelli che verranno dopo di noi rischiano di essere esclusi dall’accesso all’educazione e alla formazione, che dunque non sarà più un diritto. Da un altro punto di vista, in quanto studenti, siamo anche precari: il nostro lavoro intellettuale viene quotidianamente preso e non retribuito, quindi rubato, spesso siamo costretti a trovare dei lavori sottopagati e dove siamo sfruttati per mantenere i nostri studi e le nostre prospettive sono un futuro di precarietà, ricattabilità ed esclusione.
In quanto soggetti potenzialmente esclusi, immessi in una gerarchia di potere asimmetrica che ci vede come la parte sfavorita, ci sentiamo anche di condividere, seppur sotto diverse forme, la condizione di tutti quelli che sono ‘fuori’, che non si trovano nella parte giusta, normale e normativa della gerarchia.
Passando al tema in questione, cioè la Legge Basaglia a 30 anni dalla sua applicazione, riteniamo assolutamente attuale e necessario avviare una riflessione sia sul tema specifico della malattia mentale in sé sia sul tema delle istituzioni totali come luogo di esclusione, sorveglianza e punizione.
Vogliamo avviare una riflessione e una prassi che avvicinino il nostro vissuto quotidiano a ciò che dal nostro quotidiano è differente e soprattutto volta a comprendere come sia composta questa complessa alterità e a dare agli altri e alle altre la dignità di soggetti.
In questi tempi dove le istituzioni totali hanno il ruolo di valvola di sfogo delle peggiori pulsioni securitarie, xenofobe e fobiche in genere, sia sufficiente portare l’esempio tragico dei Centri di identificazione ed espulsione, è necessaria una profonda riflessione che abbatta simili istituzioni e che sia finalizzata a restituire centralità ai soggetti, ai loro bisogni, alla loro volontà e alla loro libertà.
Un altro elemento imprescindibile che unisce la nostra analisi riguardo la psichiatria e quella riguardo l’università è il rapporto tra sapere e potere. Come il rapporto tra psichiatra e malato di mente si configura come relazione gerarchica che vede il primo come soggettività detentrice del potere e del sapere e che deve agire sul secondo, più o meno oggetto di studio, così il rapporto tra docente e studente è sovente strutturato come una relazione di potere che vede il primo come detentore del sapere e giudice e il secondo come colui che accoglie il sapere del primo e viene poi giudicato.
In questo contesto la demanicomializzazione ha un significato profondissimo: lo psichiatra, potrebbe essere Basaglia ma anche qualsiasi altro che ha militato per la democratizzazione e l’umanizzazione del trattamento del malato, ha abdicato alla corona di un regno grandissimo.
Infatti lo psichiatria rinuncia al dominio su un numero altissimo di infermieri, medici, pazienti e sui luoghi di detenzione che questo potere assicurano. In definitiva rinuncia al suo potere per realizzare il bene comune, rinuncia alla relazione che lo vede come soggetto che ha potere su altri, che diventano oggetti, rinuncia a esercitare il suo arbitrio dando dignità a quei soggetti che erano ritenuti incapaci di intendere e di volere. Incredibilmente rivoluzionaria è la prassi quotidiana di rovesciamento del rapporto di potere che Basaglia e l’intero movimento di Psichiatria democratica attuano. In questo contesto il potere viene sottoposto al controllo di tutti e decostruito.
Ma su cosa si basa questo dominio nelle suddette relazioni gerarchiche? Sull’ideologizzazione della scienza e del sapere: essi non sono sovrastrutture, ma chiavi interpretative del mondo. In quelle relazioni però accade che la scienza, sovente asservita alla tecnica, sia fatta passare per l’unica e la più giusta via per trattare il disagio psichico o qualsiasi altro fenomeno. Ciò implica una riduzione del soggetto disagiato in oggetto e la sua conseguente subordinazione nell’ordine gerarchico che vede il medico come padrone.
Per rompere questa situazione gerarchica dove c’è qualcuno che norma e qualcuno che è normato possiamo innanzitutto situarsi. Chi è il medico? Chi è il soggetto malato? La scienza considera il soggetto malato nella sua totalità? Il medico norma il malato o deve comprenderlo? Spostandoci all’altra relazione in oggetto: chi è il docente? Chi è lo studente? C’è tra loro uno scarto qualitativo, essenziale, per cui uno si trova dalla parte del potere e l’altro dalla parte del giudicato oppure tra loro intercorre una differenza quantitativa e di esperienza che non permette però di gerarchizzare la loro relazione?
Questo seminario vuole appunto essere questo: una prassi che restituisca il sapere a studenti e studentesse, lo sleghi da elemento cardine del rapporto che pone lo studente in stato di perenne subalternità.
Vuole essere una prassi di democrazia: affermiamo che i saperi sono di tutti, sono anche nostri, e li vogliamo utilizzare a nostro piacimento, vogliamo conoscere al di fuori della logica della serializzazione che sottende i crediti e i loro obblighi temporali.
Con questo seminario non saremo più i soggetti deboli di una relazione che inevitabilmente ci vede come destinati a non decidere nulla, ad essere sottoposti a logiche altre dalle nostre, e finalmente, nei limiti delle nostre possibilità, potremo creare, o almeno provarci, percorsi concreti che portino ad autodeterminare il senso che diamo al nostro essere studenti e studentesse.
Il vento, la bora, le navi che vanno via
il sogno di questa notte
e tu
eterno soccorritore
che da dietro le piante onnivore
guardavi in età giovanile
i nostri baci assurdi
alle vecchie cortecce della vita.
Come eravamo innamorati, noi,
laggiù nei manicomi
quando speravamo un giorno
di tornare a fiorire
ma la cosa più inaudita, credi,
è stato quando abbiamo scoperto
che non eravamo mai stati malati.
Alda Merini, A Franco Basaglia
Paolo Lupattelli (a cura di)
I Basagliati. Percorsi di libertà
C’erano una volta i manicomi, luoghi di barbarie assoluta. A metà degli anni ‘60 inizia la lunga e difficile battaglia delle forze democratiche e progressiste del Paese per cancellare queste discariche sociali e restituire libertà, dignità e speranza a coloro che vi erano stati gettati come cose. Il 13 maggio 1978 il Parlamento promulga la legge 180, più conosciuta come “legge Basaglia”. Non solo un’ottima riforma psichiatrica ma una conquista di civiltà, un contributo fondamentale per lo sviluppo della democrazia. Oggi, dopo avere festeggiato con un bilancio positivo il suo trentesimo anniversario, la 180 deve affrontare un’altra dura battaglia: difendersi dalle proposte di legge presentate in Parlamento dal centrodestra per la sua modifica. Proposte ispirate dal pregiudizio, dall’intolleranza, dai luoghi comuni sul matto e dall’interesse economico.
I Basagliati è una raccolta di contributi sulla storia e sul presente della 180. Alcuni protagonisti dell’epoca raccontano le battaglie per arrivare alla legge.
Associazioni di utenti e di familiari tracciano un bilancio sulla sua concreta applicazione. Operatori sanitari, sociali e giuridici di primo piano nel panorama nazionale spiegano i suoi contenuti di libertà e di civiltà, disegnano scenari e avanzano proposte. È un racconto a più voci affascinante e uno strumento utile in difesa della legge che lascia al lettore un insegnamento: ogni conquista sociale va difesa, a cominciare dalla nostra Costituzione; se veramente si vuole una società più giusta e solidale non bisogna mai abbandonare i percorsi di libertà.
Letture introduttive:
Michel Foucault, Sorvegliare e punire
Michel Foucault, Storia della follia nell’età classica
Erving Goffman, Asylums
Volumi di Basaglia:
– Franco Basaglia (a cura di), Che cos’è la psichiatria?, Parma, Amministrazione provinciale di Parma, 1967.
– Franco Basaglia (a cura di), Che cos’è la psichiatria?, Collana: Piccola biblioteca Einaudi, Torino, Einaudi, 1973. EAN 9788806365905
– Franco Basaglia (a cura di), Che cos’è la psichiatria, Collana I Nani, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 1997. ISBN 8880893246
– Franco Basaglia, L’istituzione negata, Torino, Einaudi, 1968.
– Franco Basaglia, L’istituzione negata, Collana I Nani, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 1998. ISBN 888089381
– Franco Basaglia; Franca Ongaro, Morire di classe, La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin (libro fotografico), Torino, Einaudi, 1969. ISBN 8806036815 (ISBN 9788806036812)
– Franco Basaglia; Franca Ongaro, La maggioranza deviante, Torino, Einaudi, 1971.
– Franco Basaglia, Crimini di pace, (cui partecipano tra gli altri Foucault, Goffman, Laing, Chomsky), Torino, Einaudi, 1971.
– Franco Basaglia, La instituciòn en la picota, (in spagnolo) Buenos Aires, Editorial Encuadre, 1974.
– Franco Basaglia, A psyquiatria alternativa. Contra o pessimismo da razao, o otimismo da pratica. Conferencias no Brasil, (in portoghese) San Paolo del Brasile, Brasil Debates, 1979.
– Franco Basaglia, Franca Ongaro (a cura di), Conferenze brasiliane, Contributi di Maria Grazia Giannichedda. Collana: Minima, Milano, Raffaello Cortina, 2000. ISBN 88-7078-614-5
Trovate un’ampia bibliografia in: Franco Basaglia, Franca Ongaro (a cura di) L’utopia della realtà, Contributi di Maria Grazia Giannichedda. Collana: Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, Einaudi, 2005. ISBN 8806176692.
Interviste con Basaglia:
– Franco Basaglia; Franca Ongaro , S. Taverna, A. Pirella (a cura di), La nave che affonda, Psichiatria e antipsichiatria a dieci anni da “L’istituzione negata” un dibattito, Roma, Savelli, 1978.
– E. Venturini (a cura di), Il giardino dei gelsi, Torino, Einaudi, 1979.
– AA.VV., Luigi Onnis, Giuditta Lo Russo (a cura di), Dove va la psichiatria?, Pareri a confronto su salute mentale e manicomi dopo la nuova legge, Milano, Feltrinelli, 1980.
Scritti su Basaglia:
– Mario Colucci; Pierangelo Di Vittorio, Franco Basaglia, Milano, Bruno Mondadori, 2001. ISBN 8842495174
– Pierangelo Di Vittorio, Foucault e Basaglia. L’incontro tra genealogie e movimenti di base, Collana Culture, Verona, Ombre corte, 1999. ISBN 8887009120
– Nico Pitrelli, L’uomo che restituì la parola ai matti. Franco Basaglia, la comunicazione e la fine dei manicomi, Collana: Saggi Società, Roma, Editori Riuniti, gennaio 2004. ISBN 8835953898
– Francesco Parmegiani; Michele Zanetti, Basaglia. Una biografia, Trieste, Lint Editoriale, 2007. ISBN 8881902230
– Vinzia Fiorino (a cura di), Rivoltare il mondo, abolire la miseria. Un itinerario dentro l’utopia di Franco Basaglia, Pisa, ETS, 1994 ISBN: 8877417714.
Videografia:
– Archivi generali della deistituzionalizzazione (serie di video sulle istituzioni pschiatriche e la deistituzionalizzazione)
– Qualcuno volò sul nido del cuculo, Milos Forman, USA, 1975.
– La seconda ombra, Regia di Silvano Agosti, con Remo Girone, Victoria Zinny, Eva Mauri, 2000, Istituto Luce.
– C’era una volta la città dei matti (TV), Regia di Marco Turco, con Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Michela Cescon, 2009
– Matti da slegare, di Marco Bellocchio, Silvano Agosti, Sandro Petraglia, Stefano Rulli, 1975
– Fortezze vuote. Umbria una risposta politica alla follia, di Gianni Serra
– Un angelo alla mia tavola, di Jane Campion, 1990
Seguono alcuni links di approfondimento:
1- Pagine su Basaglia e legge 180/78
“I Basagliati” Pagina Facebook
Franco Basaglia, la vita e le opere
Manifesto contro lo stigma. Ogni persona.
2- Scritti di F. Basaglia
Vocazione terapeutica e lotta di classe di F. Basaglia e G. Gallio
La distruzione dell’ospedale psichiatrico come luogo d’istituzionalizzazione di F. Basaglia
Le contraddizioni della comunità terapeutica di F. Basaglia
Crimini di pace, a cura di F. Basaglia e F. Ongaro
Corso di aggiornamento per operatori psichiatrici di F. Basaglia
Conferenze brasiliane di F. Basaglia
Che cos’è la psichiatria di F. Basagliae F. Ongaro
La chiusura dell’ospedale psichiatrico di F. Basaglia e G. Gallio
3- Alcuni articoli usciti su micropolis:
I Basagliati. Percorsi di libertà, di P. Lupattelli
I Basagliati a Perugia e a Gorizia, di P. Lupattelli
Chi ha paura della follia, di P. Lupattelli
Il sapore della libertà, di P. Lupattelli
4- Goffman: istituzioni totali
Asylums di E. Goffman (Note su)
5- Foucault: Sorvegliare e punire
Sorvegliare e punire: la nascita del potere disciplinare
Sorvegliare e punire (wikipedia)
6- Foucault: Storia della follia nell’erà classica e grande internamento
Storia della follia nell’età classica (da wikipedia)
Storia della follia nell’età classica (sintesi)
7- Altro materiale
Malattia mentale e responsabilità penale di Elso Simone Serpentini
Gli ospedali di S. Servolo di Diego Fontanari
Isteriche, internati, uomini infami. Michel Foucault e la resistenza al potere di Mario Colucci
La legge 180: problemi e prospettive di M. G. Giannichedda
La normativa psichiatrica e la lotta allo stigma di P. Nigro
L’internamento di massa e la psichiatria manicomiale tra le due guerre
Modelli regionali di welfare di M. G. Giannichedda
Ospedale psichiatrico di M. G. Giannichedda
Franco Basaglia e la clinica della psichiatria di M. Colucci
Entrare fuori uscire dentro di Spiff
La questione corporea nell’opera di Franco Basaglia di G. Pizza
Videografia:
– Archivi generali della deistituzionalizzazione (serie di video sulle istituzioni pschiatriche e la deistituzionalizzazione)
– Qualcuno volò sul nido del cuculo (Milos Forman, USA, 1975)
– La seconda ombra (Silvano Agosti, italia, 2000)
– Maurizio Costanzo intervista Franco Basaglia:
Canzoni:
De Andrè, Un matto
De Gregori, I Matti
Franco Nebbiosi, E qualcuno poi disse
Della Mea, Io so che un giorno