Giacomo Ficarelli*
Dal 13 aprile fino a fine maggio si terrà, presso l’università di Perugia, un corso di Autoformazione che verterà sui temi della psichiatria, della psichiatria democratica e della rivoluzione che ha investito il sistema manicomiale italiano alla fine degli anni ’70.
L’idea di questo seminario affonda le sue radici in due ordini di motivi.
Il primo riguarda nello specifico il tema trattato e la necessità di riportare in primo piano un tema come quello del disagio mentale e della follia per fornire strumenti critici, necessari in un periodo come questo dove le conquiste degli anni scorsi sono messi in discussione dal pensiero unico che sembra pervadere l’azione politica dei due principali partiti.
In secondo luogo la proposta di questi seminari, venuta da studenti e studentesse, denota la necessità personale e politica di recuperare spazi di vivibilità e autonomia all’interno dell’Università. Quest’ultima è ormai ridotta , con l’introduzione dei crediti, in corsi frammentari e oltremodo brevi, devastata dai tagli e dalla cattiva gestione e, in ultima analisi, capace di escludere del tutto dalla sua gestione chi realmente la fa vivere, studenti e studentesse, precari e precarie.
Intento dell’autoformazione è inoltre quello di abbattere le barriere dipartimentali che pensano il sapere come parcellizzato e diviso, recuperando la dimensione veramente critica e complessiva dei saperi.
E’ poi essenziale studiare il rapporto sapere/ potere in azione entro diverse dinamiche: da quelle accademiche a quelle psichiatriche.
Il percorso seminariale si caratterizzerà per alcune lezioni frontali, alcuni incontri di condivisione di studio di alcuni testi, di incontri con persone e visite a servizi legati alla devianza e una lezione finale tenuta dal Prof. Tullio Seppilli.
* Studente dell’Onda Perugia