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“Gelmini bocciata. Oltre le previsioni la partecipazione al blocco degli scrutini”

"Gelmini bocciata. Oltre le previsioni la partecipazione al blocco degli scrutini"   

Comunicato stampa Cobas Scuola Perugia sullo Sciopero degli scrutini

In base ai dati in nostro possesso l’11 e 12 giugno 2010, hanno aderito allo sciopero degli scrutini il 31,1%  degli istituti superiori della provincia di Perugia: 14 su 45 (con adesioni totali o parziali) + 3 (dove i docenti hanno aderito solo simbolicamente perché impegnati con le sole 5e classi, che a norma di legge non potevano essere bloccate, in quanto classi “terminali”). Ai docenti formalmente in sciopero se ne sono aggiunti molti altri, che hanno aderito non solo in modo simbolico firmando un documento contro i tagli, ma costituendo anche una Cassa di Solidarietà per ridistribuire i costi dello sciopero.       In totale sono stati bloccati 92 scrutini, anche se il dato è in continuo aggiornamento, perché hanno aderito allo sciopero anche molti docenti non iscritti ai Cobas.

Dai dati al momento raccolti risulta che nella provincia di Perugia hanno bloccato gli scrutini le seguenti scuole/istituti:

1)      ISTIT. ISTR. SUP. "M. POLO" Assisi (IPC di Bastia Umbra bloccati tutti gli scrutini intermedi di venerdì (scrutini bloccati in 5 classi: una prima, due seconde, due quarte);

2)      LICEO GINNASIO "PROPERZIO" Assisi (bloccati tutti gli scrutini dell’11 e 12);

3)      LICEO Cascia (bloccati tutti gli scrutini + adesione simbolica);

4)      IPSIA Cascia (bloccate le classi 1e – 2 e – 4 e + adesione simbolica);

5)      SCUOLA MEDIA Cascia;

6)      ISTIT. ISTR. SUP. "PATRIZI" Città di Castello (IPSIA, scrutini bloccati in 3 classi);

7)     ISTIT. ISTR. SUP. "CALVINO" Città della Pieve (IPC, adesione simbolica di 12 docenti perché

      impegnati solo con le 5e classi);

8)      ISTIT. D’ARTE "MAGNINI" Deruta (scrutini bloccati in 2 classi + adesioni di solidarietà);

9)      ISTIT. COMPR. "MAMELI" Deruta (Scuola Media);

    10)   ISTIT. ISTR. SUP. "ORFINI" Foligno (IPSIA, adesione simbolica della maggior parte dei docenti

            perché impegnati solo con le 5e classi);

    11)  ISTIT. ISTR. SUP. "CASIMIRI" Gualdo Tadino (Liceo Sc., scrutini bloccati in 2 classi);

    12)  ISTIT. COMPR. "DE GASPERI" Norcia (Scuola Media, scrutini bloccati in 8 classi);

    13)  ISTIT. TECN. ATTIV. SOC. "G. BRUNO" Perugia (bloccati tutti gli scrutini dell’11 e 12);

    14)  ISTIT. MAGISTR. "PIERALLI" Perugia (bloccati tutti gli scrutini dell’11 e 12);  

    15)  ISTIT. ISTR. SUP. "PASCAL-DI CAMBIO" Perugia (scrutini bloccati in 6 classi);

    16)  ISTIT. PROF. IND. ARTIG. "CAVOUR-MARCONI" Perugia (scrutinio bloccato in una classe);

    17)  LICEO SCIENTIF. "GALILEI" Perugia (scrutinio bloccato in una classe);

    18)  SCUOLA MEDIA "FOSCOLO" Perugia (scrutini bloccati in 2 classi);

    19)  SCUOLA MEDIA "MARCONI-GRECCHI" Perugia (scrutini bloccati in 3 classi);

    20)  ISTIT. COMPR. "L. DA VINCI" San Giustino (Scuola Media, scrutini bloccati in 4 classi 1e e 2 e B-D);

    21)  LICEO SCIENTIF. "VOLTA" Spoleto (scrutini bloccati in 3 classi);

    22)  ISTIT. ISTR. SUP Spoleto (IPSIA, scrutini bloccati in 4 classi);

    23)  ISTIT. ISTR. SUP “PONTANO-SANSI-LEONARDI” Spoleto (Liceo Classico, adesione simbolica

           perché impegnati solo con le 5e classi).

 

Lo sciopero perugino si inserisce nella mobilitazione nazionale, che ha visto nella settimana trascorsa  oltre 5000 scrutini bloccati in Emilia-Romagna (oltre i 1500 blocchi), il Veneto (oltre 1000), la Sardegna intorno ai 1200 e Umbria, Marche, Puglia e Calabria, insieme, intorno ai 1200. Per il 14 e il 15 giugno sono previsti: 2000 scrutini bloccati in  Lazio (solo a Roma si supererà il migliaio); 2000 in Sicilia; 1000-1300 blocchi ciascuno in Campania, Piemonte, Toscana e Lombardia; circa 700 in Liguria e 500 in Abruzzo.           

La previsione nazionale complessiva, per quanto incompleta a causa della tumultuosa crescita delle adesioni, va ben oltre i 15 mila blocchi, avvicinandosi molto ai 20 mila.

Intanto viene delineandosi in maniera più precisa l’entità della macelleria sociale, che si sta abbattendo sulla scuola: la relazione tecnica al DL di Tremonti prevede che, per  il blocco degli scatti di anzianità, ogni docente e Ata perderà dal 2011 a fine carriera dai 29 mila ai 42 mila euro. Infatti, chi per esempio: doveva avere lo scatto a gennaio 2011 lo avrà a gennaio 2014, perdendo dai 2.497,56 agli 7.674,81 euro a testa in 3 anni, ma per tutta la carriera saranno conteggiati 3 anni in meno rispetto al reale servizio prestato (il 2010, 2011 e 2012 saranno persi per sempre ai fini del calcolo dello stipendio), con effetti a catena anche sugli scatti successivi. Di conseguenza, anche la pensione e la liquidazione risulteranno decurtati, quindi più “leggere”. Infine, dal 2011 per tutti i pubblici dipendenti il TFS sarà trasformato in TFR, con probabili ulteriori perdite!

Dopo i pesanti tagli di organico ora si interviene pesantemente sulle retribuzioni e sulle pensioni . Si tratta di un carico che il personale della scuola non solo non è in grado di sostenere ma non intende assolutamente accettare.

Occorre ricordare che i COBAS chiedono che si cancellino i 41 mila tagli e la Finanziaria-massacro, il blocco degli scatti “di anzianità” e dei contratti, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile, in particolare a 65 anni per le donne; mentre sono per:  l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica, l’annullamento della “riforma” delle superiori, la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea.                                                                             

                                                 

COBAS  SCUOLA  PERUGIA

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