Skip to content


Gli studenti: «Vorremmo iniziare delle lezioni vere»

05/11/2010 – ARCHITETTURA, DOPO LA RINUNCIA DEI RICERCATORI

“I docenti reclutati non sanno cosa
ci devono insegnare”

C'è confusione per il futuro dell'anno accademico

da lastampa.it

ANDREA CIATTAGLIA
TORINO

«Spettatori del fallimento del Politecnico in appalto». Altro che fine delle proteste e inizio dell’anno accademico con lezioni regolari. Gli studenti dei corsi di design puntano i riflettori sull’«avvio difficile» delle lezioni alle facoltà di Architettura (I e II), le ultime a partire, martedì 2 novembre. Il motivo dello slittamento è noto. Le due facoltà con sede al castello del Valentino sono state più colpite di Ingegneria dalla protesta dei ricercatori contro il disegno di legge Gelmini: l’adesione del 90% e la rinuncia alla titolarità delle cattedre ha costretto a posticipare l’avvio dei corsi di due mesi, assegnandoli a docenti esterni reclutati attraverso bando.

Proprio qui sta il punto critico secondo gli studenti. Quelli della sede di corso Francia, ex Alenia, non usano mezzi termini: «Stiamo assistendo a scene preoccupanti – dice Massimiliano Tantillo, al secondo anno di Progetto grafico – I professionisti esterni reclutati come docenti non sanno cosa insegnare. Ci hanno chiesto di parlargli un po’ della materia, che in questa settimana vedranno di mettere a punto il programma per noi».

Critiche anche sui tempi. Manuele Venaruzzo di Design industriale dice: «Alcuni insegnanti raccontano di essere stati scelti solo qualche giorno fa: impossibile per loro preparare le lezioni». Ad iniziare, anzi, a continuare sono le spese: «L’abbonamento da pendolare – dice Venaruzzo – è valido da settembre e le tasse non sono diminuite per il minor servizio». La protesta di corso Francia, organizzata nel collettivo InCubo, si respira anche nei corridoi: «Vorremmo iniziare delle lezioni vere, si è perso già troppo tempo» è il ritornello più frequente.

Stefania Fuggetta si spinge oltre: «I professionisti esterni sono selezionati dal Politecnico solo per i sei corsi di questo primo semestre: non sappiamo se li avremo anche nel secondo e se i loro esami si potranno sostenere anche l’anno prossimo». Per il futuro dell’anno accademico, la situazione di confusione è confermata dai vertici della facoltà: «Con questo stato di incertezza sulla riforma, non possiamo fare programmi, né sapere se la protesta dei ricercatori rientrerà». Secondo i presidi delle due facoltà di Architettura, Rocco Curto e Ferruccio Zorzi, però «i corsi sono iniziati regolarmente e senza problemi». A riferirlo è lo stesso rettore del Poli, Francesco Profumo, che il giorno dopo l’avvio delle lezioni ha sentito i due presidi per fare il punto della situazione.

Posted in Rassegna Stampa.