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Niente anno accademico 2010/2011 alla Sapienza

da romatoday.it

L’anno accademico 2010/2011 della Sapienza, la più grande università europea, è a rischio. I presidi delle 21 facoltà hanno firmato un documento in cui dichiarono l’impossibilità di sostenere l’offerta formativa con i tagli previsti dal governo

I ricercatori della Sapienza, il più grande ateneo d’Europa, avevano già protestato contro i tagli del Governo lo scorso martedì con la notte bianca della ricerca e gli appelli di esame tenuti di notte, a sostenere la loro battaglia sono stati però anche i presidi delle 21 facoltà dell’ateneo. Nella seduta proprio del 13 luglio del Senato Accademico hanno approvato un documento in cui esprimono tutta la loro preoccupazione per i provvedimenti previsti dai ministri Tremonti e Gelmini e hanno espressamente dichiarato che a tali condizioni l’anno accademico 2010/2011 non è sostenibile e non è possibile far fronte all’offerta formativa.

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UNIVERSITA’: RICERCATORI NAPOLI, NO A SORVEGLIANZA PER TEST

(AGI) – Napoli, 30 ago. – “In linea con lo stato di agitazione proclamato dai ricercatori nel luglio scorso e dopo la rinuncia agli incarichi di insegnamento per l’anno accademico che sta per cominciare, che ha visto l’adesione compatta di piu’ del 90% della categoria su tutto il territorio nazionale, ci asteniamo dal partecipare alle commissioni e ai comitati di vigilanza delle prove di ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia”. Lo affermano, in una nota, i ricercatori della Facolta’ di Medicina e Chirurgia della Seconda Universita’ di Napoli (Sun). “Non crediamo di poter partecipare a una attivita’ accademica che non rientra, necessariamente, nei nostri compiti istituzionali – si legge ancora nella nota – perche’ non sono variate le condizioni che ci hanno portato a cominciare questa protesta, condivisa, tra l’altro, anche dalle facolta’, dagli organi collegiali di ateneo e dallo stesso rettore, contro il disegno di legge Gelmini e le sue criticita’. Auspichiamo, inoltre, che tale tipo di protesta venga esteso anche alle commissioni e ai comitati di controllo delle prove di ammissione di tutte le facolta’ che utilizzano l’accesso programmato”. (AGI) .

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In 25 università tasse fuorilegge

da ilsole24ore

A Bari a maggio gli studenti sono addirittura andati in strada a chiedere l’elemosina, per protestare contro l’aumento delle tasse universitarie. A Catania, nelle stesse settimane, si è accesa la polemica sul ritocco dei contributi, e il tema domina in molti altri atenei.

L’argomento tasse è ad alto rischio di polemica e propaganda, ma il problema esiste. Mentre si prospetta un taglio del 17,2% al fondo di finanziamento ordinario delle università per il 2011, che il ministro Mariastella Gelmini ha però promesso di attenuare (si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri), quella di ritoccare i contributi studenteschi per far quadrare i conti è una tentazione per molti senati accademici.

Una tentazione peraltro non nuova, perché fra 2001 e 2007, mentre l’assegno statale aumentava del 18% e i contributi ministeriali alla ricerca erano fermi, le richieste economiche agli studenti sono cresciute in media del 53%. Più di tanto, però, non si può fare.

La legge impone agli atenei di non chiedere agli studenti una somma superiore al 20% di quello che ricevono dallo stato in termini di finanziamento ordinario. Già 25 atenei, però, nel 2009 hanno sforato il tetto, e con la riduzione del fondo statale il numero dei fuori quota promette di impennarsi: tutto il sistema, del resto, è ai limiti, perché in media nelle università statali i contributi valevano già lo scorso anno il 19,6% del finanziamento ordinario.

Urbino, anche per colpa del sottofinanziamento statale, addirittura arriva a doppiare il limite, seguito da Bergamo, dallo Iuav di Venezia e dal Politecnico di Milano (altro ateneo sottofinanziato, che però primeggia nella capacità di attrarre risorse esterne per la ricerca). Più lontani dai limiti gli atenei meridionali: al Politecnico di Bari i contributi si fermano al 9,4% del fondo ordinario, e pochi decimali sopra si attestano le università di Sassari, Foggia, Cagliari, Messina e Lecce. Continued…

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Università senza stipendi

da lastampa.it

Un rapporto riservato del ministro Gelmini sui costi della manovra economica del governo

FLAVIA AMABILE
Sulla scrivania del ministro Gelmini è arrivato un dossier riservato che racconta il futuro dell’università italiana dopo i tagli voluti dal ministro dell’Economia Tremonti con il via libera dell’intero governo. Il ministro sa perfettamente che non è l’università che ha promesso in questi anni: le cifre raccolte raccontano il congelamento degli aumenti voluti per premiare il merito. E poi saranno dimezzati gli aiuti agli studenti con le borse di studio, e i fondi a disposizione delle università dal prossimo anno renderanno impossibile pagare gli stipendi dei professori. Continued…

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Università, studenti nella morsa del caro-affitti

da repubblica.it

AFFITTI sempre più cari. L’ annuale apertura della stagione della caccia al posto letto per gli studenti fuori sede non promette nulla di buono. Nelle zone universitarie più centrali, vicine cioè alla Sapienza, i prezzi medi per le stanze doppie non scendono sotto i 350 euro al mese. Finoa richieste sorprendenti come i 550 euro di piazza Bologna. Quanto alle singole, a San Lorenzo si parte da 450 euro. E da pagare a parte ci sono acqua, luce, gas e riscaldamento: in inverno si supera di gran lunga il mezzo milione di vecchie lire. Per trovare qualcosa a meno – doppie a 270 euro e singole sotto le 400 – bisogna andare a Tor Pignattara, Centocelle o Anagnina. Con le dovute eccezioni. Su Portaportese, il portale Continued…

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Protesta dei precari a Montecitorio “Niente elemosine. Assunzione”

da repubblica.it

Davanti alla Camera anche una delegazione dalla Sicilia. Arrivata l’adesione della Flc-Cgil: “In serata ci sposteremo davanti al Miur”. Il Cps: “In piazza per evitare qualsiasi tentativo di soluzione localistica e assistenziale”

Protesta dei precari a Montecitorio "Niente elemosine. Assunzione"Continuano le iniziative di protesta dei precari della scuola contro i tagli agli organici: un sit-in si sta tenendo nella Capitale, davanti Palazzo Montecitorio, dove è arrivata anche una delegazione di precari dalla Sicilia, docenti e personale Ata. Protestano contro i tagli degli organici previsti dalla riforma Gelmini. Ieri, una manifestazione è stata organizzata a Palermo in piazza Politeama, trasformata in un “cimitero”, con tanto di tombe finte, fiori e lumini, per simboleggiare la morte della scuola pubblica.  Continued…

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Lettera Aperta de* Ricercator* dell’Università degli Studi di Palermo

Cari studenti, cari genitori, care famiglie, l’Università italiana vive una gravissima crisi, ma l’informazione è poca e molto spesso viene manipolata ad arte. Si parla di meritocrazia e di nuove assunzioni, di fannulloni e di sprechi, di baroni e di nepotismo, ma questo governo e quelli precedenti, dietro il pretesto di una riforma, si sono limitati a tagliare drasticamente i finanziamenti all’Università e alla ricerca pubblica. L’attuale governo ha addirittura operato tagli del 20% che colpiscono non solo i docenti ma anche e soprattutto i servizi agli studenti. Continued…

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Napoli – Appello per la necessaria ribellione alla sopravvivenza

Università senza condizione: dal blocco della sessione estiva alle prospettive di lotta per settembre – L’approvazione della manovra finanziaria (prevista per il 15 Luglio tramite l’utilizzo del voto di fiducia) che il Ministro Tremonti ha messo in piedi in quattro e quattro otto per rispondere alla richiesta di Austerity dell’Unione Europea e che prevede il taglio indiscriminato in quasi tutti i comparti della spesa pubblica, ha difatti infiammato il paese, portando in piazza, pur se in maniera atomizzata, molteplici e spesso inaspettate figure lavorative nonché numerose componenti della società politica italiana.
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Università: riforme e dintorni

Raccolta di articoli dal Corriere della sera

http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=1808:universita-riforme-e-dintorni&catid=88:rassegna-stampa&Itemid=282

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Università, povero ricercatore sottopagato e sfruttato ma indispensabile

da repubblica.it

L’università intera si basa su questa figura, ormai non più giovane, che ha pochi fondi a disposizione ma è costretta a fare il lavoro del docente

di BENEDETTA TOBAGI

Non sono più giovanissimi: hanno in media 45 anni. Il loro lavoro nelle università statali e negli enti di ricerca pubblici amplia gli orizzonti della conoscenza a beneficio di tutta la società: dalle nanotecnologie alla biogenetica, dalla fisica delle particelle alla paleontologia, dalla ricostruzione dei papiri alessandrini al diritto del lavoro. La ricerca in università dovrebbero farla tutti, dai dottorandi ai professori, ma solo loro la portano iscritta nel nome come un destino. Eppure, spesso non possono praticarla come dovrebbero (e vorrebbero): perché mancano i fondi, o perché oberati di incarichi che poco hanno a che fare con il loro contratto. I reportage spesso ce li hanno mostrati c Continued…

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