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Inaugurazione anno accademico- protesta silenziosa dell’Onda Perugia

guarda le foto della protesta

leggi la rassegna stampa 

Perugia, 2 febbraio 2010- Il 702-esimo Anno Accademico dell’Università di Perugia è stato inaugurato. In pompa magna, come sempre. Rettore in ermellino professori togati, come sempre. Goliardi al seguito, Inno d’Italia e via. Tanto rumore per nulla. Tante chiacchiere per dire che nonostante tutto l’università sta andando avanti.

E di fronte a tanto tradizionale clamore, onda Perugia ha deciso di attuare una protesta silenziosa. Non appena il magnifico ha cominciato la sua prolusione indicando i ‘successi’ dell’Università di Perugia del 2009, una decina di student* e precar* dell’onda hanno indossato un cappuccio nero da massone, si sono alzati in piedi ed hanno esposto i cartelloni con i reali risultati raggiunti dall’università in questo ultimo anno:

    –   le tasse universitarie sono aumentate, fino a 400 euro;

    –   i borsisti hanno dovuto pagare le tasse in attesa di un futuro rimborso, ma i loro soldi sono stati messi a bilancio dal Consiglio di Amministrazione; Continued…

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Assemblea 3 Febbraio, Ore 17, Ritrovo entrata facoltà di Lettere, Palazzo Manzoni

Appuntamento mercoledi 3 febbraio alle ore 17 all’entrata della Facoltà di Lettere e Filosofia, Palazzo Manzoni

 

http://www.fotoleggendo.it/images/mostra7_3G.jpg

Parleremo innanzitutto delle condizioni di salute del nostro ateneo.

Progetteremo i seminari di autoformazione: psichiatria, pedagogia libertaria, crisi e nuovi modi di produzione. La progettazione e la partecipazione ai seminari è assolutamente aperta, chiunque fosse interessat* può prendervi parte.

Discuteremo di come proseguire la campagna sualla trasparenza dei verbali di senato accademico e consiglio d’amministrazione e dei bilanci.

Ci aggiorneremo sulla situazione del rapporto co* precar* della scuola (CPS) e con la realtà dello sciopero de* stranier* del primo marzo.

Programmeremo anchele prossime puntate del programma radiofonico diari d’onda.

Invitiamo chiunque fosse interessato a partecipare e portare le proprie idee.

 

 

foto di Tano d’Amico presa qui

 

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Università in declino. Tra abbandoni e cali di iscrizione

di Alessandra Bullegas

da unimagazine

Qualcosa non va nell’Università italiana. Le cause di tale disfacimento sono tante e da ricercare non solo in un passato recente ma anche in quello più lontano. La percentuale dei ragazzi che si iscrivono all’università è tornata sotto il 70% e il tasso di abbandono dopo il primo anno è del 20%

Qualcosa non va nell’Università italiana. Le cause di tale
disfacimento sono tante e da ricercare non solo in un passato recente
ma anche in quello più lontano.
A partire dalle riforme degli anni
’90, infatti, ossia quelle riguardanti i concorsi e l’introduzione
delle lauree in successione : il 3+2. I concorsi locali, con la
moltiplicazione delle commissioni e le triple e doppie idoneità, hanno
fornito un incentivo perverso ad accordi di scambio tra sedi o gruppi
di professori: votarsi a vicenda per la composizione delle commissioni
di concorso ed appoggiare, a vicenda, i rispettivi candidati è divenuta
pratica pressoché costante. Continued…

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Speciale welfare – 500 euro, possono bastare?

leggi l’approfondimento di uniriot.org

Le dichiarazioni di Brunetta di questi ultimi giorni hanno riaperto un dibattito su un tema fondamentale per il nostro paese, ovvero la questione sociale della precarietà giovanile. Per questo abbiamo deciso di aprire uno spazio di discussione e di approfondimento con l’intenzione di sperimentare una nuova forma di interazione e confronto (a partire dal sondaggio e dalla possibilità di contribuire al dibattito, inviando contributi via mail o pubblicandoli direttamente sul sito).

I giovani, gli studenti e i precari vivono da anni una condizione di precarietà che è paradigma stesso di tutti gli ambiti della vita, delle relazioni, del lavoro, dello studio. Non è una novità, per noi cresciuti a cocopro e tirocini, abituati alle stanze per studenti a 400 euro a posto letto e a non pagare il biglietto del tram per risparmiare, per dirne qualcuna. Abituati, ma non per questo remissivi. Anzi.
Continued…

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Gli studenti della pantera- Storia di un movimento rimosso

da ilmegafonoquotidiano.it

A vent’anni di distanza dal 1990, il libro è la prima storia del movimento studentesco scoppiato contro la riforma universitaria del ministro Ruberti, che portò a mesi di occupazioni in tutto il paese. Attraverso la propria memoria, ma anche rileggendo i documenti del movimento e tutta la rassegna stampa di quei mesi, l’autore ricostruisce le tappe di un movimento rimosso dalla storiografia ufficiale, diversamente dal ’68 e dal ’77.
Chi erano quegli “strani” studenti che si mobilitarono subito dopo la caduta del Muro di Berlino? Cosa volevano? Perché scelsero la Pantera come simbolo? Perchè furono sconfitti? E chi sono oggi gli “ex-panterini”?

Autore

Nando Simeone, Psicologo, nel 1990 fu tra i protagonisti del movimento della Pantera nella facoltà di Psicologia di Roma. E’ stato dirigente del Prc, e dal 2003 al 2008 Vice presidente del Consiglio provinciale di Roma. Ha curato la pubblicazione del libro di Raul Pont, La democrazia Partecipativa (Edizioni Alegre 2005). E’ tra i fondatori di Sinistra Critica ed è attivo nella ‘’Rete 28 Aprile’’ area programmatica della sinistra Cgil.

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La Pantera vent’anni dopo- I video

 Spot – LA PANTERA – Movimento studentesco – 1990

http://www.youtube.com/watch?v=RZpaf26Y4Gk

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Disoccupati di lusso o docenti per passione?

di Valentina Fulginiti

da precariementi

Il lavoro c’è, sono i posti di lavoro che mancano. In estrema sintesi, è questo il messaggio che Thomas H. Benton, professore associato di Inglese allo Hope College (Holland, Mich) ha lanciato quasi un anno fa dalle colonne del periodico on-line The Chronicle of Education, per il quale si occupa di carriere e occupazione sul “fronte umanistico”. E a chi lo accusa di voler spezzare i sogni dei giovani, obietta: “Non sono io che faccio a pezzi i loro sogni. Lo hanno già fatto decenni di politiche nell’educazione superiore, insieme alla nostra incapacità, come corpo docente, di aiutarli.” (The Chronicle of Education, 13 Marzo 2009). Continued…

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Investing in brains

da theeconomist.com

Should the economic squeeze mean cuts, reform or more spending on education?

IN CALIFORNIA the students are revolting—not against their teachers, but in sympathy with them. The state’s governor, Arnold Schwarzenegger, has cut $1 billion, some 20% of the University of California’s budget, as he tries to balance the state’s books. Fees may rise by a fifth, to over $10,000. Support staff are being fired; academics must take unpaid leave.

That is part of a global picture in which cash-strapped governments in the rich world are scrutinising the nearly 5% of GDP they devote to education. Those budgets may not be the top candidates for the chop, but they cannot fully escape it. Continued…

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La Pantera, venti anni dopo l’eredità di un movimento breve

di MATTEO PUCCIARELLI

La Pantera, venti anni dopo l'eredità di un movimento breve

da repubblica.it

Che fine hanno fatto i protagonisti delle protesta studentesca dell’89
Le occupazioni contro la riforma Ruberti si estesero a tutta l’Italia

Fra i militanti di allora, Enrico Lucci e Silvia Ballestra
Il giornalista Francesco Antonini: "Avevamo ragione su tante cose"

PENSI al ’68 e ti vengono in mente Mario Capanna, Guido Viale, Franco Piperno e altri ancora. Pensi al ’77 ed ecco le canzoni di Claudio Lolli, Radio Alice e gli indiani metropolitani. Se ti chiedono del movimento della Pantera – era "solo" vent’anni fa – grandi cose non se le ricorda nessuno. Perché quel movimento studentesco nato a Palermo nel dicembre dell’89 e che si estese in molte università italiane fino alla primavera del 1990, di veri e propri leader non ne ebbe. Così come non fece in tempo a entrare nell’immaginario di quella generazione che cresceva sotto l’ombra di un muro che cadeva, quello di Berlino.  Continued…

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Proiezione del film “La rabbia dentro” presso il circolo arci island

Proiezione del film LA RABBIA DENTRO / (G)RÊVE GENERAL(E) presso il circolo arci island

http://poi.oziosi.org/files2/locandinafilm_larabbiadentro.jpg

19h30 / aperitivo
21h00 / Proiezione del film e discussione

Il documentario segue da vicino la prima esperienza di lotta politica di alcuni studenti francesi.

Si tratta di un rito di iniziazione attraversato dal romanticismo della lotta, la voglia di reinventare la società nonché dal peso dell’eredità sessantottina e delle generazioni precedenti.

Il film si svolge in una cittadina di provincia, all’interno di un’università barricata, bloccata e trasformata quasi in un fortino. L’occupazione durerà sei settimane, durante le quali i registi si sono chiusi nell’ateneo con gli studenti per raccontare la contestazione e i retroscena di uno dei movimenti protagonisti della contestazione.

Si tratta di studenti cresciuti in piccoli centri rurali della Normandia, lontano dai luoghi di potere e di decisione, la maggior parte sono figli di agricoltori o di operai. Il film racconta la scoperta del discorso politico, della vita in comunità, della logistica di una lotta, della tentazione della violenza e l’accettazione di una vittoria tronca.

Un film dolce/amaro sulla disillusione e sul passaggio all’età adulta.

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