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I tagli della Gelmini li paghi il rettore. Giovedi 26 Novembre ore 10:30 Entrata di Scienze Politiche

 

Noi la
crisi non la paghiamo

Il 28 ottobre scorso,
come Onda Perugia, abbiamo presidiato il rettorato rivendicando il
diritto per tutti, studenti e studentesse, precari e precarie, di
accedere liberamente ai verbali delle riunioni dei Senati Accademici
e del Consiglio di Amministrazione e ai bilanci d’ateneo.

Avevamo collegato il tema
della mancanza di trasparenza e partecipazione, in sostanza di
democrazia, negli organi accademici con la questione dell’aumento
delle tasse, deciso in gran segreto e accolto con freddezza dalle
rappresentanze studentesche che, a fronte di una dequalificazione complessiva di tragiche proporzioni ,hanno messo in campo un’opposizione
alquanto timida accontentandosi di risultati minimi.

Pur votando contro
l’aumento delle tasse le suddette rappresentanze, probabilmente per
non disturbare troppo il manovratore-rettore, non si sono interrogate
nelle sedi adeguate riguardo dove fossero finiti quei soldi 

Noi invece vogliamo
sapere dove sono finiti i soldi e perché è stato ritenuto
necessario un aumento delle tasse, pensato peraltro ben prima della
celebre bocciatura del nostro ateneo dalla classifica delle virtuose
di fine luglio.

Vogliamo sapere come
vengono investiti i nostri soldi. 

Vogliamo poter
controllare Continued…

Posted in Comunicati.


Eutelia e Onda: colleghi di precarietà

ROMA, 19 NOVEMBRE – Tre settimane. Da così tanto dura l’occupazione dell’azienda Eutelia a Roma da parte degli impiegati, incerti sul loro futuro ma certi di non ricevere lo stipendio da alcuni mesi.

Noi di Onda Perugia siamo andati a trovarli. Arriviamo all’ora di pranzo e sono più di cento: chi dispensa cibo, chi sta in fila, chi mangia. Il dj manda in sottofondo musica e fa domande: “Chi indovina il cantante? Chi mi porta un piatto di pasta?”.

“La cosa più bella – ci confida una veterana – è che fino a pochi giorni fa non ci si conosceva nemmeno. Andavamo al lavoro nello stesso posto, ma non ci eravamo mai parlati proprio perché troppo impegnati a lavorare.”

Infatti l’azienda Eutelia aveva un buon capitale sociale e tante commesse da enti pubblici e privati quando i nuovi padroni avviano una speculazione che conduce quasi alla bancarotta. Eutelia viene rilevata da un’azienda fantasma, l’Omega, che inizia la procedura per il licenziamento di 1200 impiegati. A questo punto scatta la protesta e l’occupazione.

Occupazione che ha già stabilito un record: è stata difesa dalla polizia, quando alcuni giorni fa l’amministratore delegato, ex paracadutista, e 15 mazzieri-vigilantes, hanno forzato i blocchi nottetempo spacciandosi per poliziotti e intimidendo i lavoratori e le lavoratrici che erano all’interno dei locali occupati.

Ma qual è l’obiettivo dei disoccupati occupanti? Obiettivo primario è il recupero del posto di lavoro. Consci del fatto che le aziende hanno disdetto le commesse, chiedono almeno di essere ricollocati. E chiedono che siano accertate le responsabilità in questo giuoco infinito di scatole cinesi.

Ma cosa ci faceva l’Onda Perugia all’Eutelia? Continued…

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L’Onda rilancia: assediare il ministero


ROMA 20 novembre – L’aula A di Scienze politiche della Sapienza è strapiena, i banchi non bastano più a contenere i presenti, che sono costretti ad intasare le entrate. Oltre cinquecento tra studenti e studentesse, precari e precarie della scuola e dell’università sono accorsi da tutta Italia per partecipare all’assemblea indetta dai precari dell’università per analizzare il nuovo DDL Gelmini e per rilanciare una mobilitazione che riesca ad imporre una nuova idea di università e ricerca, e non solo. Sono presenti anche alcuni docenti universitari.

Non è all’ordine del giorno vedere un’assemblea con così tanta gente che ha tanta voglia di parlare e di tornare ad essere protagonista, da Milano a Palermo, da Torino a Venezia, da Pisa a Napoli. C’è anche Onda Perugia a portare la propria esperienza.

Gli interventi al microfono si succedono per più di tre ore. Nel duplice intento di raccogliere le diverse riflessioni contenute nei singoli interventi e di lanciare una mobilitazione unitaria, al termine dell’assemblea viene steso un documento.

L’analisi approfondita non può che portare ad un rifiuto radicale del nuovo DDL Gelmini che è “presentato mediaticamente come disegno ‘innovativo’ di riforma dell’Università” e che invece “rappresenta palesemente un progetto di riproposizione e cristallizzazione di tutti gli elementi negativi del sistema universitario, denunciati più volte dal movimento dell’Onda”.

I problemi dell’università, dal precariato al mancato ricambio generazionale, dalla mancanza di democrazia negli organi gestionali dell’ateneo all’essere slegata dalla società e sempre meno accessibile, sono frutto di un disegno pensato e iniziato ad implementare ormai venti anni fa, di cui la contro-riforma Gelmini è la degna conclusione. Continued…

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Roma 20/11: assemblea nazionale – leggi il documento di lancio della mobilitazione

Oggi 20 Novembre una grande assemblea di precari e di studenti, provenienti da tutta Italia, si è riunita alla Sapienza per rilanciare – a partire dalle molteplici iniziative di lotta organizzate in questi mesi nei vari atenei e scuole – un percorso ampio di mobilitazione che rimetta al centro la lotta contro il progetto di dismissione dell’università e che rivendichi un nuovo sistema di garanzie sociali all’altezza delle sfide poste dall’attuale mondo del lavoro. Ad un anno di distanza dall’esplosione dell’Onda, siamo ancora fermi nel nostro rifiuto della crisi economica: noi la crisi non la paghiamo, vogliamo fin da subito riappropriarci del nostro futuro e della ricchezza sociale che ci viene quotidianamente sottratta.

Per queste ragioni chiediamo, in primo luogo, il ritiro immediato del DDL Gelmini – presentato mediaticamente come disegno “innovativo” di riforma dell’Università – che rappresenta palesemente un progetto di riproposizione e cristallizzazione di tutti gli elementi negativi del sistema universitario, denunciati più volte dal movimento dell’Onda:

– non risolve in nessun modo il problema della precarietà né del ricambio generazionale – come propagandato dal Governo – aumentando, invece, il fossato tra tutelati e non tutelati, tra chi è dentro e chi è fuori dal sistema di garanzie sociali; Continued…

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Reddito di esistenza- Diari d’Onda, puntata n.4

Cosa vuol dire reclamare reddito di esistenza? Quali vantaggi porterebbe la sua introduzione? e a quali categorie sociali?

Perché reclamare reddito è ancora più urgente all’indomani della presentazione della contoriforma Gelmini?

Per saperne di più seguite la quarta puntata di diari d’onda.

Ascolta la quarta puntata di Diari d’onda: Reddito di esistenza

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

 

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Precar* della scuola e student* dell’onda- Diari d’Onda, puntata n.3

Anna (e) Adamolo vi raccontano cosa è successo al presidio sotto la RAI organizzato dal Coordinamento Precari Scuola e da Onda Perugia il 6 novembre.

Seguirà l’intervista ad Anna Adamolo (rappresentante a Scienze della Formazione) che ci parlerà dei vincoli messi dal governo ai corsi di laurea.

Ascolta la terza puntata di Diari d’Onda: Precar* della scuola e student* dell’onda

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

 

Posted in Diari d'Onda.


I surfisti del terzo stato

 

 

 

Una tavola rotonda sull’università uscita sul manifesto:

i surfisti del terzo stato.pdf

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Scuola e Università – ‘Richiediamo Attenzione Immediata’. Sotto la RAI protesta Cooordinamento Precar* Scuola e Onda Perugia

PERUGIA – Un centinaio di persone, in rappresentanza del Coordinamento Precar* della Scuola (CPS), di Onda Perugia e del Coordinamento Viva la Scuola Pubblica hanno tenuto un presidio sotto la RAI di Perugia per esprimere la loro opposizione verso le riforme di scuola e università pubblica prodotte dal duo Tremonti- Gelmini.

La scelta della sede RAI come punto di ritrovo non è stata casuale: i manifestanti richiedevano una maggiore e più corretta visibilità mediatica alla loro protesta. Infatti, la distruzione della scuola e dell’università pubbliche e, con esse, del diritto allo studio garantito per tutt* non sembra costituire un problema o una tematica degna d’attenzione e di approfondimento per i media (anche per quelli che rivendicano quotidianamente di essere liberi). I pochi servizi televisivi e i pochi articoli giornalistici a riguardo sono poi permeati da ignoranza della materia e da becero allineamento alla propaganda del governo che fa passare come innovative una serie di (contro)riforme a costo zero che hanno come unico obiettivo l’aziendalizzazione e la svendita ai privati dell’istruzione pubblica. Certo, quanto a ignoranza in materia, i media hanno un modello nella nostra ministra dell’Istruzione, poco noto avvocato del bresciano fino a qualche Continued…

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Blocco stradale a Perugia dei comitati anti-riforma Gelmini

di Nicola Bossi


Blocco stradale per 10 minuti in Viale Indipendenza a Perugia
all’altezza della sede Rai regionale. Gli autori della forma di
protesta sono stati gli uomini e le donne del cordinamento provinciale
"viva la scuola pubblica", il coordinamento precari della scuola della
Provincia di Perugia e della Provincia di Terni e un precari e studenti
dell’Università degli Studi di Perugia. La protesta è stata pacifica ed
è sfociata dal sit-in organizzato dalle sigle che combattono la Riforma
della Scuola e dell’Università del Ministro Gelmini. Lo scopo del
blocco stradale era quello di attirare l’attenzione sui drammi causati
dalla Riforma che sta lasciando a casa insegnanti e personale
amministrativo, dequalifica la scuola pubblica e sta provocando forti
tagli, anche per la ricerca, all’Università.

da Umbrialeft

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L’attacco alla scuola e all’università pubblica: perché non si può stare a guardare

di Maria Rosaria Marella

Vengono chiamati ‘riforme’ i ripetuti attacchi del governo alla scuola e all’università. Ma non si possono chiamare riforme interventi che legittimano i tagli già fatti e ne preparano di ulteriori e non si possono fare riforme che non implichino impegni di spesa.

E allora è chiaro che le c.d. riforme sono attacchi al ‘culturame’, a istituzioni considerate covi di cattivi maestri, di intollerabile opposizione politica e di resistenza e perciò raffigurate come luoghi di privilegio, di sprechi, di inefficienza, secondo una logica che vede tutto il pubblico come improduttivo, parassitario, fonte di sussidi per chi – studenti e docenti – è un peso per la società.

Contemporaneamente è altresì chiaro che la mortificazione dell’istruzione e della ricerca pubblica non è solo frutto di ideologia: lo smantellamento dell’università strizza l’occhio, con qualche miopia, ad un’imprenditoria che guadagna ancora più titolo a sfruttare in maniera parassitaria i risultati della ricerca pubblica senza investirvi un solo euro, mentre la distruzione della scuola della repubblica prelude all’apertura di spazi sin ora inimmaginabili per l’istruzione privata, organizzata sulla base di orientamenti confessionali e ‘di tendenza’, nonché consorterie di vario genere, in un paese dove non è difficile immaginare chi per vocazione, organizzazione e disponibilità finanziaria sarà principalmente in grado di approfittarne. Continued…

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