di Anna Simone
Dopo l’Università formato Ikea che compone e ricompone i saperi, trasformando i docenti in dispensatori di crediti formativi e gli studenti in casalinghe impazzite che accumulano punti pur di vincere il premio-laurea, un altro oscuro e quanto mai discutibile fenomeno sembra attanagliare le menti, financo quelle più illuminate: i festival.
Già solo in questo mese abbiamo visto susseguirsi, in ordine cronologico, il festival del cinema, il festival della letteratura a Mantova, il festival della filosofia a Modena-Carpi-Sassuolo e ora persino il festival del diritto che si terrà a Piacenza dal 24 al 27 settembre. Ma se il festival del cinema può vantare una sua storia, discutibilissima nell’offerta cinematografica a tratti oscurata da starlette dell’ultim’ora e da una pre-selezione niente affatto scevra dai meccanismi di chi detiene il potere nel settore, gli altri tre sono fenomeni recenti e niente affatto innocui rispetto a come si va trasformando la trasmissione e la produzione di cultura in questo paese. Sono davvero passati anni luce da quando un signore di nome Socrate intratteneva i suoi giovinetti attorno a problematiche fondamentali per favorire lo sviluppo del pensiero, ma sono passati anche anni luce da quando la maggior parte dei saperi si producevano criticamente e i Continued…