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Il tetto agli alunni immigrati: discriminazione etnica

per quanto riguarda la rassegna stampa riguardo l’introduzione da parte della gelmini del tetto del 30% de* stranier* in classe rimandiamo anche a:

Tetto del 30% a* stranier* nelle classi. Rassegna stampa completa

Maria Stella la razzista Il tetto del 30% tra demagogia e discriminazione

Dopo Rosarno, la Gelmini…

di Comitato Genitori Scuola di Donato

da l’altronline

Sulla decisione della Gelmini di stabilire un tetto massimo alla presenza degli alunni immigrati nelle scuole, riceviamo questo documento che vi inviatiamo a leggere e commentare.

La scuola Di Donato ha sede nel rione Esquilino, quartiere romano con una forte presenza di immigrati.La fiducia delle famiglie, migranti e non, verso la scuola Di Donato si è consolidata negli anni grazie ad una politica dell´accoglienza e ad una pratica educativo-didattica, messa in atto dai dirigenti scolastici e dal corpo docente, che si è andata sempre più perfezionando, e la cui caratteristica è stata quella di aver saputo organizzare non solo le risorse interne, ma anche quelle territoriali. Questo ha permesso alla scuola di raggiungere eccellenti risultati sul piano didattico e della socialità creando un osmosi con il quartiere, offrendo e ricevendo una serie di servizi di aggregazione destinati ad adulti e bambini.

Noi genitori della Scuola Di Donato affermiamo un forte dissenso contro la proposta del ministro Gelmini di porre un tetto del 30% di stranieri nelle scuole. Tale proposta, che consideriamo demagogica e di impossibile realizzazione, costituisce un gesto di discriminazione nei confronti delle famiglie migranti che, di fatto, non potranno più scegliere la scuola dove mandare i propri figli e non valorizza quelle realtà scolastiche miste che dovrebbero essere invece opportunamente sostenute e finanziate, proprio perché fanno dell´integrazione un percorso virtuoso e proficuo per tutti i propri alunni.

Ricordiamo che sempre più spesso i bambini migranti vivono in famiglie che risiedono in Italia da anni, sono nati nel nostro Paese, sono stati cresciuti e scolarizzati insieme a tutti gli altri bambini, conoscono e parlano correttamente la nostra lingua. Li caratterizza non l´essere straniero, ma lo status di cittadini non italiani, e questo semplicemente in virtù del fatto che la legge italiana non garantisce la cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese.

Noi riteniamo, quindi che, piuttosto che l’introduzione di quote massime di migranti nelle classi, bisognerebbe creare le condizioni affinché le famiglie migranti possano sentirsi accolte in qualsiasi scuola, e affinché le paure, spesso immotivate, delle famiglie italiane vengano superate attraverso la conoscenza dell’eccezionale lavoro che si fa nelle scuole multiculturali per creare un’Italia accogliente, aperta, moderna.

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