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Napolitano parla della riforma Gelmini e gli studenti dei collettivi contestano

da corriere.it

Gli universitari lamentano anche la posizione «molto più morbida rispetto al passato» dei rettori
Napolitano a Bari
BARI – «Profonda sorpresa e preoccupazione» per il discorso, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo barese, del presidente della Repubblica che «ha avuto parole di apprezzamento per la riforma universitaria del ministro Gelmini» viene espressa in una nota dall’associazione Link-Unione degli universitari e dai Collettivi di lettere e filosofia, di medicina e dei fuorisede di Bari, che stamani hanno manifestato nelle vicinanze del teatro Petruzzelli dove si svolgeva la cerimonia. Gli studenti sottolineano che si tratta di una riforma «che mira a smantellare l’Università pubblica, abolendo ciò che ne fa un bene comune», che «trasforma radicalmente il senso dell’Università sancito dalla Costituzione di cui il presidente della Repubblica è garante». Gli studenti sottolineano che il bilancio dell’università di Bari ha «un buco di 52 milioni di euro, destinati ad aumentare». «Perché Napolitano, il magnifico rettore, gli organismi dell’Università – aggiungono gli studenti – non spiegano a tutti/e come sia stato creato questo incredibile deficit? Perché non ci spiegano come intendono risolvere il problema? Noi proviamo ad immaginare (e del resto questa storia si ripete sempre uguale): aumento delle tasse a cui corrisponder… una drastica riduzione dei servizi; questa perversa equazione che si ripete da vent’anni e che ha permesso a generazione di baroni di lavorare mentre gli studenti vedevano peggiorare la propria situazione anche sotto attacco di governi centrali e locali e di potentati economici, rischia di essere l’atto di smantellamento finale dell’Università degli Studi di Bari». Gli universitari lamentano anche la posizione «molto più morbida rispetto al passato» dei rettori di fronte all’ipotesi di riforma, ricordando che in passato avevano minacciato anche le dimissioni mentre ora si limiterebbero a «dichiarazioni preoccupate». Gli studenti annunciano una «controinaugurazione» per il 20 gennaio prossimo.

IL RETTORE – «Siamo consapevoli della crisi e della necessità di sopportare sacrifici e di condurre una lotta agli sprechi. La conoscenza, però non è un lusso, è una necessità, è la base per rendere il nostro Paese competitivo e salvarlo dal declino», replica il rettore del’Università di Bari, Corrado Petrocelli. Il rettore ha poi fatto riferimento «al taglio doloroso e profondo delle risorse che si aggiunge ad anni di progressivo definanziamento del sistema e rende la situazione insostenibile», ma ha invitato comunque ad ascoltare «’il grido d’allarme per il sostegno alla ricerca di base». «Non si può privilegiare – ha detto – solo quella applicata e che permette il più veloce rientro dei capitali investiti. Senza la ricerca di base non si formano menti brillanti e creative, non c’è progresso nè innovazione». «Accogliamo l’idea di una riforma di sistema, di ampio respiro che ci possa fare coniugare con la responsabilità l’autonomia – ha detto – La garanzia di una ricerca libera è vitale per il destino di un Paese». Petrocelli, facendo riferimento non esplicito agli scandali giudiziari che hanno coinvolto in passato l’università barese ha precisato che «nel nostro ateneo abbiamo intrapreso la strada del primato dell’etica , abbiamo voluto garantire con fermezza il rispetto pieno dell’uguaglianza e della legalità»

Posted in Rassegna Stampa.