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Aggiornamenti dalla battaglia Alma-Crumiri vs. Alma-Lotte

Non si ferma lo scontro tra il rettore Dionigi, i presidi di facoltà e i ricercatori in lotta dell’Università di Bologna. Continuano ad aumentare le adesioni allo sciopero, soprattutto dopo il ricatto à la Marchionne del Rettore a mezzo lettera, e si incominciano a profilare le ricadute finanziarie sull’Università.

Oltre ai nuovi milioni necessari per rendere effettivo il crumiraggio, la caduta nella qualità della didattica dovuta a dover rimpiazzare i ricercatori “titolari” avrebbe conseguenze sicure in termini di ranking, quel ranking che vede l’Unibo tra i primi 200 atenei del mondo. Quel ranking che è sempre la spina nel fianco dei Rettori da quando si è aggiunta la competizione tra atenei per accapparrarsi le scarse risorse governative. Quel ranking che in nome del merito a portato ad un continuo taglio delle risorse al mondo della formazione (anche quest’anno ci sarà un taglio del 3,72 rispetto al 2009-2010). Quel ranking che ha spinto il preside di Agraria Segrè ad indurre a più miti consigli lo stesso Dionigi, in nome dei problemi che il peggioramento dell’offerta didattica potrebbe comportare.

La lettera-capestro di Dionigi >> http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/09/14/news/blocco_dell_attivit_didattica_la_lettera_ai_ricercatori-7082155/

Intanto l’assemblea dei ricercatori di Lettere ha emesso un comunicato in risposta all’iniziativa di Dionigi, in cui si ribadisce l’alta partecipazione alla vertenza (circa il 70%) ma soprattutto la volontà di proseguire con il blocco della didattica in mancanza di cambiamenti significativi da parte della governance. Del resto è proprio quella dello stop il carico pesante che i ricercatori possono mettere sul piatto, ed è quella minaccia che ha spinto ai provvedimenti frenetici di questi giorni il Rettore e il Senato Accademico. La CGIL intanto ha reagito malamente all’ultimatum di Dionigi e invitato allo sciopero.

La lettera dei ricercatori di Lettere >> http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/09/15/news/la_risposta_dei_ricercatori_di_lettere_richiesta_e_tempi_inacettabili-7107058/

Il 17 ed il 20 ci saranno due assemblee (Nazionale e di Ateneo) che faranno capire quali direzioni prenderà lo scontro; entro domani alle 12, intanto, dovrebbero arrivare le risposte alla richiesta del Rettore sulla disponibilità ad insegnare. Ma la convocazione di un Senato Accademico per la prossima settimana sembra suggerire il fatto che l’ultimatum precedente non abbia avuto i frutti sperati e che ci sia ancora molto da discutere; Dionigi ha fatto una prima marcia indietro parlando della lettera solo in termini di censimento. Peccato che nei censimenti non si minaccia il crumiraggio! E anche le dichiarazioni dei presidi di Facoltà che negano una loro possibile equiparazione a Marchionne fanno capire come il dibattito sul progetto Italia dell’ad Fiat si sia esteso anche al mondo della formazione.

Le reazioni dei presidi >> http://www.magazine.unibo.it/RassegnaStampa/TZI/TZIWC.pdf

Gli ultimi sviluppi sono un segno di come la determinazione dei ricercatori sia l’elemento chiave di questa vicenda. Riuscire ad essere compatti e ad allargare l’agitazione al corpo studentesco (di ieri il comunicato d’appoggio alla mobilitazione del Cua di Bologna) sono gli obiettivi di lungo periodo per spezzare la morsa baronale e finanziaria in cui i ricercatori si trovano all’epoca dell’università made in Gelmini. La questione è ormai di livello nazionale, poichè sebbene non si raggiunga da nessun altra parte la punta di conflitto dell’ateneo bolognese, i ricercatori sono sul piede di guerra anche a Roma, Torino, Firenze,Padova.



Posted in Rassegna Stampa.