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COME UN GIORNO DI SOLE … – comunicato di solidarietà all’occupazione di lettere (pg)

  1. Il 2 Dicembre 2010, studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori hanno “spintaneamente” posto154962_1618993248001_1631490628_1365805_8023439_n.jpg
    fine all’occupazione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia, anche perché sopraffatti dagli attestati di stima e di solidarietà morale e materiale delle Istituzioni accademiche, degli Amministratori regionali, provinciali e comunali, dei Partiti politici, dei Sindacati confederali e di quei Movimenti giovanili dei Partiti, già così simili ai loro “genitori”.

La cessazione dell’occupazione contribuisce senz’altro all’ulteriore radicarsi non solo nel Capoluogo della Regione, ma nell’Umbria tutta, di quella confortevole e tanto rilassante atmosfera natalizia, di cui, mai come in questo anno II D.L.G.C. (Dopo La Grande Crisi), si avverte tanto il bisogno.
Le/gli occupanti non sono, dunque, rimaste/i insensibili “al grido di dolore”, che ovunque si levava:
“L’ occupazione è uno choc,
lo shopping è chic! “.

  1. Ancora una volta, quindi, sembra che sia prevalsa quell’aurea regola, che, da oltre mezzo secolo, vige in questa Regione: “Non disturbare il conducente”, chiunque egli sia: il Rettore, il Potere politico ed amministrativo locale, i Sindacati, la Confindustria umbra, per la quale la Controriforma Gelmini, con l’introduzione del Consiglio d’Amministrazione nell’Università, costituisce l’autentico “ cacio sui maccheroni”.
  1. Di fronte a questa situazione, i Cobas-Scuola di Perugia ringraziano tutte/i coloro che, in queste settimane, hanno comunque dato vita ad una delle più entusiasmanti e convincenti mobilitazioni, che, negli ultimi decenni, si siano prodotte in questa Regione, anche perché è stata connotata da un’ elevata capacità di analisi delle dinamiche economiche e politiche, internazionali e nazionali, che hanno condotto alla situazione attuale, in cui il Capitale, non contento di aver precarizzato il mondo del lavoro, vuole precarizzare/terremotare l’intera esistenza di ogni individuo, come, magistralmente, hanno chiarito le/gli studentesse/studenti intervenute/i ieri sera ad Anno Zero.

Inoltre, le lotte universitarie umbre ed italiane di questo Autunno 2010, che vede l’agonia di uno dei più ignominiosi Governi della storia della Repubblica, hanno, sostanzialmente, fatto naufragare la Controriforma Gelmini, di cui, dopo il 14 Dicembre, non si sentirà più parlare.

Pure per questo motivo, i Cobas-Scuola ringraziano tutte/i coloro che, in questi mesi, si sono comportate/i secondo quanto c’era scritto sui muri delle Università occupate nel 1977:

“Se non vivi come pensi, finirai per pensare come vivi”.

La lotta, comunque, non è finita, pur se la (Maria) Stella della Gelmini sta tramontando dietro i (Tre)monti, perché un nuovo Drag(hi)o appare all’orizzonte; per combatterlo servirà anche la coscienza che il Movimento ha seminato in questi mesi, a prescindere da questa battuta d’arresto.

Così, si potrà dire, sulle orme del “vecchio” Karl:

“ Ben scavato, vecchia talpa !”.

Infine, i Cobas-Scuola ringraziano questo Movimento, perché:

“Quando un altro lotta,

il sole è più grande

e più caldo ti dà

… e magari incomincia così,

come un giorno di sole

fa dire a dicembre

l’estate è già qui …”.

Patty Pravo (“Sentimento”; nella versione originale, il primo verso fa:

“ Quando un altro ti pensa “; ci siamo concessi questa licenza im-poetica).

Qualcuno sarà in disaccordo, per “ l’incontro ravvicinato di terzo tipo” tra Karl Marx e Patty Pravo; tuttavia, a Bologna, nel 1977, c’era scritto:
“Duri, ma con gioia”.

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