24 NOVEMBRE Alcun@ preca@, student@ e ricercator@ salgono sul tetto della mensa centrale di Perugia, di proprietà dell’Adisu (agenzia regionale umbra per il diritto allo studio) per protestare contro i tagli alle borse di studio e contro la riforma gelmini. La discussione del DDL viene rinviata al 30.
25 NOVEMBRE Duecento student@, borsist@ e migrant@ si ritrovano davanti alla mensa a mezzogiorno per un presidio che si trasforma presto in un blocco del traffico che dura più di un’ora. I/Le manifestant@ incassano, così come era accaduto il giorno precedente, la solidarietà di lavoratrici e lavoratori della mensa, Nel pomeriggio il corteo, giunto a Lettere, si trasforma spontaneamente in un’assemblea che decide risolutamente l’occupazione della Facoltà. Nonostante le minacce di sgombero del preside Bonamente gli/le occupanti decidono di rimanere e anzi aumentano di numero, fino a 300. Preside e rettore non possono fare altro che prendere atto dell’occupazione.
26 NOVEMBRE Nel pomeriggio si svolge un’assemblea di migrant@, student@ e precar@, durante la quale viene dato l’annuncio che tutti quelli che risultano idonei alle borse di studio non saranno beneficiari, data la completa mancanza di fondi. La rabbia de@ partecipanti è incontrollabile e si concretizza in un corteo improvviso e spontaneo che blocca il traffico in Piazza Grimana. Nel pomeriggio viene occupato anche il collegio di agraria.
27 NOVEMBRE Giornata di Autoformazione. Durante tutto il pomeriggio si svolgono seminari di autoformazione, gli argomenti sono “Matematica: 2+2 non fa sempre 4”, “Femminismo: crisi della legge-valore e produzione biopolitica” e “Pedagogia libertaria”. Nelle altre aule vengono attivati laboratori teatrali e creativi, altre vengono utilizzate come aule studio.
28 NOVEMBRE Nel pomeriggio si svolge un’assemblea allargata a precar@ della scuola e comitati operai dove si organizza la manifestazione del 30. Si tiene poi un seminario di autoformazione su “Privacy e social network”. Muore Paolo Vinti, sempre presente alle manifestazioni del movimento, ultima in ordine di tempo quella del 17 novembre. Con emozione altissima, compare uno striscione presso la Libera Facoltà di Lettere: “Paolo non ti preoccupare, la rivoluzione la faremo“.
29 NOVEMBRE Durante tutto il giorno fervono i preparativi per la manifestazione del 30. In serata viene rappresentato uno spettacolo teatrale costruito da@ occupanti nel giro di due giorni: affollatissima l’aula magna. In serata sono pronti manifesti, striscioni, cartelloni e il Book Block: “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche, “La Storia” di Elsa Morante, “1984” di George Orwell. Ma ci sono anche dischi e videocassette.
30 NOVEMBRE Alle 9 un corteo spontaneo di un centinaio di persone parte dalla Facoltà di Lettere e si dirige al concentramento in Piazza Partigiani, dove si ritrovano circa settecento studenti. Il corteo supera presto il percorso non autorizzato e si riprende le strade cittadine, interrompendone i flussi consuetudinari. Dopo una brevissima assemblea a Scienze Politiche il corteo decide di andare ad occupare i binari della stazione, il blocco del traffico ferroviario dura più di un’ora. Il corteo ritorna a Lettere e si riprende la Facoltà, che era stata chiusa da Preside e Rappresentanti degli Studenti. L’approvazione del DDL Gelmini viene rinviata a dopo il 14 dicembre, giorno in cui sarà votata la fiducia.
1 DICEMBRE Nel pomeriggio Seminario di Autoformazione “Non pagheremo noi la vostra crisi!! Crisi economica globale e crisi dell’Università”. Parole d’ordine: “que se vayan todos” e “diritto alla bancarotta”.
2 DICEMBRE Presentazione del libro di Anna Simone “I corpi del reato”. Segue una discussione su come i discorsi del potere costruiscano e normino i corpi, definiscano i loro tempi e i loro spazi, li reprimano quando necessario.