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Tutti uniti con la Fiom di A. Torrelli (resoconto assemblea alla sala della vaccara)

di Antonio Torrelli

da umbrialeft

La “Vaccara” popolata da studenti, operai, docenti e ricercatori precari – Oltre un centinaio i partecipanti all’incontro organizzato dal Movimento Student* e Precar* Perugia. Al loro fianco un cordone di associazioni pronte a dire “si ai diritti e no ai ricatti” nella giornata del 28 gennaio in occasione dello sciopero indetto dalla Fiom-Cgil.

Le sigle che hanno risposto all’appello – FIOM, COBAS, USB, Cultura e Conflitto, Rete degli Studenti, Rappresentanza degli studenti dell’Istituto d’Arte Bernardino di Betto, Coordinamento Acqua Pubblica, Coordinamento Viva Scuola Pubblica, Rete 29 Aprile, Giovani Comunisti, Rifondazione Comunista, CSOA Ex Mattatoio, Collettivo Sommosse. Questi i gruppi che hanno preso parte al dibattito, aperto da un appello lanciato da un precario (*).

Dibattito e interventi – Gli interventi successivi sono stati un fiume di proposte che, nonostante la grande eterogeneità dei contenuti,” non ha impedito l’affermazione di una idea comune -dichiarano gli studenti dell’Onda Perugia-, che è stata quella di riuscire a dare vita e concretizzare delle risposte generali e generalizzate a un attacco che è trasversale e generalizzato”.

L’obiettivo finale – Tra gli argomenti principali, la proposta di costituire una rete che veda tutti i soggetti, che oggi sono in movimento, unirsi e portare avanti un percorso comune. Per questo, al termine dei lavori, l’assemblea si è conclusa “con la discussione delle pratiche di lotta -sottolinea il gruppo dell’Onda-, rivendicando quello che è stato fatto fino ad ora, perchè nonostante noi non possiamo scioperare e non abbiamo diritti, con i nostri corpi possiamo mettere in crisi, dare una risposta forte alle politiche che ci rubano il presente e il futuro. Da qui -concludono i giovani attivisti- la richiesta di unificare le pratiche e di trovare sostegno, fatto di appoggi politici e non, da altri soggetti presenti”.

(*) Ecco l’appello che ha aperto l’assemblea:

La FIOM ha indetto per il 28 gennaio uno sciopero contro il ricatto di Marchionne e per la democrazia. Noi, student* e precar* della scuola e dell’università, vogliamo fare sì che quella sia una giornata di lotta da condividere con gli operai e le persone che combattono per la loro dignità. Vogliamo perciò far chiarezza sui nostri obiettivi e sul perché aderiamo alla giornata di mobilitazione.

Nel mettere in campo i seguenti argomenti di discussione cogliamo l’occasione per rivolgerci a tutta la città di Perugia e a tutto il territorio umbro, perché ravvisiamo bisogno di maggior dibattito pubblico:

1- Siamo student* e precar*, due soggetti economici fondamentali per l’economia del centro storico e di tutta la città di Perugia, siamo consumatori che sostengono le attività commerciali e le rendite di chi ha proprietà nella città.

2- Al tempo stesso siamo lavorator*, precar* che di volta in volta fanno i banconisti nelle pizzerie al taglio, le cameriere nei ristoranti, i tirocinanti negli studi professionali o nelle imprese. Mandiamo avanti i grandi eventi come eurochocolate, umbria jazz, svolgiamo lavori altamente qualificati, senza una retribuzione decente e senza alcuna forma di tutela o di welfare.

3- Noi non possiamo scioperare, eppure da due anni mettiamo in crisi il governo sulle tematiche della formazione e della precarietà. Non possiamo scioperare, ma occupiamo le facoltà e le scuole, blocchiamo le strade, i binari della stazione e ci inventiamo proteste creative e comunicative. Non possiamo scioperare, ma vogliamo condividere le nostre forme di protesta anche con i lavoratori e le lavoratrici della Fiom, perché pensiamo che la nostra lotta nelle scuole, nelle università e nelle strade sia una lotta contro il ricatto di un presente precario che reprime tutta la nostra voglia di vivere, di costruirci il presente
[Perché forse le lacrime di un operaio di fronte al cancello di Mirafiori sono le stesse di uno/a stagista che non ha né un futuro né un presente].

Non ci basta dare una solidarietà della durata di un giorno, vogliamo invece costruire un processo unitario con i lavoratori che lottano contro il ricatto messo in atto da pochi privilegiati, e in questo processo vogliamo portare i nostri temi, rendendoli comuni nella speranza che possano avviare una fruttuosa trasformazione. Crediamo che non si possa indire uno sciopero generale senza che si ponga la questione della precarietà e della formazione e senza richiedere tutele, diritto alla casa, sanità, mobilità, servizi, reddito, welfare anche se si è precar*, soprattutto se si è precar* e student*

Su questa base, secondo noi, si può iniziare a costruire un movimento unitario che sappia sostenere la lotta della Fiom e soprattutto andare oltre le vertenze di una categoria, qualunque essa sia.”

Posted in Rassegna Stampa.