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L’urlo napoletano: scuole e università sono un bene comune – Editoriale Uniriot

Nella Napoli delle eccedenze, dagli spazi riappropriati nel centro storico alle insorgenze per la difesa del territorio come bene comune tra Terzigno e Chiaiano, trova terreno fertile pure la protesta dei precari della conoscenza, in particolare di quelli della docenza scolastica. Nel pomeriggio del 30 ottobre 2010, la manifestazione nazionale dei precari della scuola sfila cosìper il Corso Umberto del capoluogo partenopeo, arrivando fino a Piazza del Gesù nel cuore antico della città. Là c’è il palco sul quale per tutto il pomeriggio si susseguono gli interventi degli stessi docenti precari ma anche delle altre soggettivitàscese in piazza componendo il flusso umano di 5000 persone che, con parole scritte ed urlate, hanno animato il sabato napoletano fino a notte fonda.

Non è difatti solo il corteo di una categoria in lotta ma una tappa del processo di ricomposizione sociale della rivolta comune, quella di una pluralità subalterna che oggi coinvolge dagli strati  della societàche una volta erano delle piccole borghesie fino a quelli che erano propri del sottoproletariato urbano (disoccupati e “senza-status”), passando ovviamente per  le fasce sociali degli operai e della manodopera dipendente in generale.

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Addio alle borse di studio tagliato il 90% dei soldi

Ridotti i fondi per gli atenei: per il 2011 la Gelmini prevede solo 26 milioni. Oltre 180 mila studenti hanno diritto all’assegno, ma otto su dieci non lo riceveranno

di SALVO INTRAVAIA e CORRADO ZUNINO

Addio alle borse di studio tagliato il 90% dei soldi

da repubblica.it

Torino, protesta contro i tagli

Arrivano tagli che sono colpi d’accetta e servono a celebrare nuove amputazioni nella scuola italiana. Con un passaggio della manovra finanziaria fin qui rimasto nascosto il ministro Maria Stella Gelmini, sotto la scorta del suo tutore Giulio Tremonti, ha decretato la fine dell’istituto della borsa di studio.

Un taglio ai finanziamenti del 90%. Un’altra morte per mancanza fondi, nella scuola ai tempi della Gelmini, dopo la riduzione del tempo pieno, la cancellazione delle graduatorie dei ricercatori, la soppressione di alcuni atenei.
È nata con la liberazione d’Italia, Regio decreto 574 del 1946, la borsa di studio universitaria e ha accompagnato l’evoluzione della democrazia scolastica offrendo fino al 2001 una possibilità di mantenimento a studenti in corso, fuori sede, sotto le soglie dell’Isee, meritevoli. In due anni, con il colpo d’accetta tirato lo scorso 14 ottobre sul tavolo del penultimo Consiglio dei ministri, l’ammontare in euro delle borse da erogare è passato da 246 milioni a 25,7. Un -89,55% che peggio di così c’è solo la loro soppressione. E nel 2012 si arriverà a 13 milioni scarsi trasformando la borsa universitaria in un premio per élite scelte. Continued…

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Stangata per i pendolari dell’Università

Gli aumenti dei costi dei servizi legati alla mobilità, quelli delle tasse universitarie, l’insostenibilità degli affitti e il tagli delle borse di studio non sono dinamiche che possono essere considerate separatamente. Se da una parte queste sono le conseguenze più o meno dirette dei piani di austerità decisi a livello locale, nazionale ed europeo, dall’altra esse ricadono interamente sulla testa di student*, precar* e de* lavorator* con meno garanzie. Ecco perchè è necessario unire tutte le mobilitazioni dei soggetti che subiscono questo processo e che vi si oppongono.

Leggi o scarica l’articolo:

Stangata per i pendolari dell’Università (dal Corriere dell’Umbria – 30/10/2010)

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Come sta l’Università di Perugia? (Rassegna stampa)

GLI EFFETTI DEI TAGLI SULL’UNIPG

Gli effetti dei tagli governativi sull’università di perugia (video da tgr umbria)

Ateneo in bolletta: niente ricerca

Zero euro per al ricerca

L’unviersità alla canna del gas

Il polo ternano va a picco

AUTO BLU E UNIPG

Puntata di report in cui si parla del caso “auto blu” all’università di perugia

Il rettore: querelo la Gabanelli

Guerra tra università e report

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Studenti medi in sciopero Cortei in tre città, lezioni in piazza

Studenti medi in sciopero Cortei in tre città, lezioni in piazza

Studenti medi in sciopero Cortei in tre città, lezioni in piazza

da repubblica.it 29.10.10 – Riparte la protesta contro la riforma Gelmini. A Roma manifestazione fino al ministero della Pubblica istruzione. Assemblee straordinarie, fiaccolate con la cittadinanza da Torino a Bari, a PalermoAncora cortei e flash mob degli studenti contro la riforma Gelmini in tutta Italia. Oggi, i ragazzi delle scuole superiori saranno nuovamente in piazza per dire No alla riforma della scuola. L’unione degli studenti e la Rete degli studenti medi hanno organizzato cortei in diverse città italiane. “A Roma il corteo partirà da Piramide e raggiungerà il ministero”. Sono previsti cortei anche a Torino e Palermo. In alcune città gli studenti organizzeranno lezioni in piazza o assemblee straordinarie nelle scuole, come a Bari.

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Atenei, la rabbia degli studenti “Tagli alle borse studio 2011”

da repubblica.it 28.10.10

– Secondo il coordinamento universitario Link, nell’ultima Finanziaria si stanziano poco più di 25 milioni di euro per l’anno 2011-2012. Nel 2009 erano 99 milioni. Il ministero smentisce. “Il governo ha deciso di cancellare definitivamente il diritto allo studio in Italia”. Dal prossimo anno le borse di studio in favore degli studenti universitari potrebbero subire un drastico taglio. La denuncia arriva dal coordinamento universitario Link. Ma dal ministero arriva una secca smentita: “I fondi saranno regolarmente garantiti”. Secondo gli studenti universitari “l’ultima manovra finanziaria, approvata in Consiglio dei ministri il 14 ottobre, stanzia infatti solo 25.731.000 euro per il diritto allo studio per l’anno 2011/2012”. In poche parole, “a seguito delle ultime manovre governative il fondo ministeriale per il diritto allo studio passa da 246 milioni di euro del 2009 a 99 milioni nel 2010 e i 70 milioni” già previsti per il 2011 negli anni precedenti adesso si riducono a poco meno di 26. Continued…

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Cercansi docenti a contratto Salario: 1 euro al mese. Lordo

da repubblica.it 28.10.10 – Cercansi docenti a contratto Salario: 1 euro al mese. Lordo

Le università d’Italia cercano professori con contratti a progetto. Con un particolare: i candidati devono essere professionisti esterni alle facoltà e riceveranno uno stipendio simbolico. “Per ovviare ai tagli e pagare le supplenze”. Non si tratta di uno scherzo. Anzi. Quella  contenuta nel decreto ministeriale del luglio 2008 “Criteri e modalità per il conferimento da parte degli Atenei di incarichi di insegnamento gratuiti e retribuiti” 1, è una disposizione seria. Pensata nel 2008, apposta per ovviare ai tagli già calendarizzati a due anni dopo, la legge prevede che le università, in totale autonomia, possano scegliere di coprire i “buchi” del sistema universitario italiano (posti vacanti, tagli ai corsi di laurea e al personale, sciopero dei ricercatori), assegnando per contratto “consulenze” a professionisti del lavoro, chiamati a tenere corsi “specializzati”. Così, ad insegnare in quei corsi di laurea che sono stati cancellati tra il 2009 e il 2010  dalla riforma Gelmini sull’università e per ovviare ai tagli all’istruzione, che non permettono di pagare i supplenti precari, le Facoltà d’Italia assumono con contratti simbolici di un euro. Continued…

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Un paese fuori corso – Il Corriere della Sera dalla parte di chi distrugge l’università

da uniriot.orghttp://1.bp.blogspot.com/_iXQYzxY_0ic/SfDURUEBpXI/AAAAAAAABss/E4El_6cVTQA/s400/Ombre.jpg

Continua l’attacco del Corriere della Sera alle istanze di libertà e di opposizione alla riforma distruttiva della Gelmini: ecco il piano di chi sostiene la riforma a costo zero e la dismissione dell’università: aumento delle tasse, che l’università la paghino studenti e famiglie. Riportiamo l’editoriale di Giavazzi (la cattiva coscienza) del Corriere della Sera.

da corriere.it – Università e cattiva coscienza – In questi giorni molti ragazzi iniziano l’università. Per alcune famiglie si tratta della prima generazione che può continuare gli studi dopo la scuola. Che immagine hanno questi ragazzi del Paese in cui diventano cittadini adulti? In molti atenei le lezioni non cominciano: interi corsi di laurea sono stati rinviati (per ora) al secondo semestre. Gli studenti si aggirano spaesati per aule vuote, preoccupati dall’incertezza che li attende. Continued…

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Perugia Pericolosa

Avvisi orali per cinque student@ e precar@

Nella città con il trasporto pubblico più caro d’Italia, nella città in cui sono all’ordine del giorno episodi di corruzione, non ultimo quello sulla Sanità culminato con le dimissioni dell’assessore regionale, cinque student@ e precar@ questa mattina hanno ricevuto la notifica di provvedimenti amministrativo-preventivi per presunta “Pericolosità sociale”.

Questo provvedimento, tanto ingiusto quanto ridicolo, è un fallimentare tentativo di intimidire chi, insieme a tanti altri, ha espresso dissenso rispetto alle scelte politiche di chi governa questa città, ultima tra queste il vergognoso aumento del 50% del biglietto dell’autobus.

Rispediamo al mittente tale accusa. Non è certo chi questa città la vive, l’arricchisce e la riempie di passioni a rappresentare una minaccia. Non siamo certo noi i “ladroni” e i “saccheggiatori”.

L’iniziativa che ha destato l’“attenzione” da parte della questura riguarda proprio il “free ticket day” del 14 Ottobre, giornata in cui student* e precar* hanno rivendicato il diritto alla mobilità, praticando lo sciopero del biglietto. Tale azione ha attivato la partecipazione di tutti coloro che quotidianamente utilizzano i mezzi di trasporto per lavorare, studiare e vivere la città; gli stessi soggetti su cui vengono scaricati i devastanti costi della crisi.

Il “free ticket day”, come altre azioni che sono state fatte in città contro il caro-trasporti, evidenzia la volontà diffusa di opporsi a questo aumento. Aumento che, unito alla soppressione di alcune tratte ed alla diminuzione della frequenza delle corse, va a degradare il servizio di trasporto pubblico e la qualità della vita in generale.

Invitiamo chi già ha messo in atto pratiche di protesta e chiunque sia interessato ad una mobilità più equa per tutt@ ad un incontro pubblico Sabato 30 Ottobre, alle ore 16,30, presso l’Atrio del Palazzo dei Priori.

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