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alla concessionaria fiat di via piccolpasso

Partecipiamo alla manifestazione del 28 gennaio per generalizzare lo sciopero indetto dalla Fiom.

L’appuntamento è alle 9:30 davanti alla concessionaria fiat di via piccolpasso


Accorriamo numeros*!

per un 28 gennaio condiviso

tutt* unit* con la fiom

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Assemblea organizzativa – Martedì 25 gennaio ore 17:00 Aula I/2.

Ci vediamo martedi 25 alle ore 17 presso l’aula i/2 di matematica e fisica per:
– organizzare la partecipazione alla manifestazione in occasione dello sciopero indetto dalla Fiom
– aggiornarci sulla situazione delle borse di studio
– resoconto su Marghera
– varie ed eventuali

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Tutti uniti con la Fiom di A. Torrelli (resoconto assemblea alla sala della vaccara)

di Antonio Torrelli

da umbrialeft

La “Vaccara” popolata da studenti, operai, docenti e ricercatori precari – Oltre un centinaio i partecipanti all’incontro organizzato dal Movimento Student* e Precar* Perugia. Al loro fianco un cordone di associazioni pronte a dire “si ai diritti e no ai ricatti” nella giornata del 28 gennaio in occasione dello sciopero indetto dalla Fiom-Cgil.

Le sigle che hanno risposto all’appello – FIOM, COBAS, USB, Cultura e Conflitto, Rete degli Studenti, Rappresentanza degli studenti dell’Istituto d’Arte Bernardino di Betto, Coordinamento Acqua Pubblica, Coordinamento Viva Scuola Pubblica, Rete 29 Aprile, Giovani Comunisti, Rifondazione Comunista, CSOA Ex Mattatoio, Collettivo Sommosse. Questi i gruppi che hanno preso parte al dibattito, aperto da un appello lanciato da un precario (*).

Dibattito e interventi – Gli interventi successivi sono stati un fiume di proposte che, nonostante la grande eterogeneità dei contenuti,” non ha impedito l’affermazione di una idea comune -dichiarano gli studenti dell’Onda Perugia-, che è stata quella di riuscire a dare vita e concretizzare delle risposte generali e generalizzate a un attacco che è trasversale e generalizzato”. Continued…

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Assemblea cittadina “Verso il 28 Gennaio” presso la Sala della Vaccara – Giovedi 20 ore 17

La FIOM ha indetto per il 28 gennaio uno sciopero contro il ricatto di Marchionne e per la democrazia. Noi, student* e precar* della scuola e dell’università, vogliamo fare sì che quella sia una giornata di lotta da condividere con gli operai e le persone che combattono per la loro dignità.

Convochiamo dunque un’assemblea per giovedi 20 gennaio cui sono invitati a partecipare tutti i soggetti interessati alla mobilitazione del 28 e alla discussione sui temi che la caratterizzano. Proponiamo questo documento per allargare il discorso e portare il nostro punto di vista: Per un 28 gennaio condiviso.

Interverranno sindacalisti Fiom, ricercator* unipg, precar* e student* della scuola e dell’università

L’appuntamento è Giovedi 20 alle ore 17 presso la Sala della Vaccara

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Student* e precar* uniti contro la crisi

http://www.globalproject.info/public/resources/images/max/crisi4.jpg

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Assemblea organizzativa – Mercoledi 19 ore 17 Aula i/2

Ci vediamo mercoledi 19 alle ore 17 presso l’aula i/2 di matematica e fisica per un’assemblea organizzativa.

Parleremo dell’Assemblea cittadina del 20 gennaio, della partecipazione alla manifestazione del 28 gennaio in occasione dello sciopero della Fiom, delle assemblee della conoscenza di marghera (22 gennaio) e di parigi (11-13 febbraio) e di qualsiasi altra cosa si vorrà proporre!

accorriamo numeros*!

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Perugia – Per un 28 gennaio condiviso_1.0

Colonna sonora:

Le luci della centrale elettrica – L’amore ai Tempi dei Licenziamenti dei metalmeccanici

http://www.youtube.com/watch?v=_BsZlPudvy4

La FIOM ha indetto per il 28 gennaio uno sciopero contro il ricatto di Marchionne e per la democrazia. Noi, student* e precar* della scuola e dell’università, vogliamo fare sì che quella sia una giornata di lotta da condividere con gli operai e le persone che combattono per la loro dignità. Vogliamo perciò far chiarezza sui nostri obiettivi e sul perché aderiamo alla giornata di mobilitazione.

Continued…

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“La lotta degli studenti tra le rovine dell’università” di Franco Piperno

da conrtolacrisi.org

La lotta degli studenti tra le rovine dell’università.

I). Ricordare per trasformare.

L’approvazione, da parte del Parlamento, qualche tempo fa’, della riforma attribuita all’avvocata Gelmini, segna un punto di biforcazione nella traiettoria descritta dalla lotta degli studenti: o, nei primi mesi di questo nuovo anno, l’ondata di occupazioni riprenderà  più tumultuosa di prima, ricreando negli atenei italiani le “comunità di insorti”; oppure, se la vita universitaria ritroverà rapidamente il suo anonimo ritmo, allora un ciclo sarà finito, ed il movimento che lo ha scatenato andrà considerato politicamente morto. Non bisogna, infatti, alimentare illusioni: se gli studenti desistono dalle forme radicali di lotta, i docenti ed i ricercatori non dispongono, in generale, né dello spessore intellettuale né del coraggio civile per sabotare la riforma; sicché, dopo qualche pantomima accademica, e.g. le finte dimissioni di presidi e vice- rettori, le dilatorie proposte di referendum abrogativi; tutto tornerà come prima, solo un po’ peggio. Di fatto, la riforma Gelmini non fa che sancire per legge, quel che da anni ormai è la condizione della vita universitaria, ivi compresa una certa dequalificazione della docenza. Continued…

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Mediterraneo in rivolta. Crisi, formazione e povertà

da uniriot

In queste settimane stiamo assistendo a numerose manifestazioni e proteste in tutto il Mediterraneo e, nonostante il diffuso oscuramento mediatico, video e foto dilagano sul web. Due settimane di proteste e scontri in Tunisia, dove decine di migliaia di laureati senza lavoro sono scesi in piazza, anche qui giovani che non vedono soddisfatte le loro aspettative, e al contrario, continuano a farsi carico degli effetti della crisi. Le poche notizie che trapelano parlano chiaro: tre giovani disoccupati si sono dati fuoco, un altro si è gettato sui fili dell’alta tensione, e la polizia continua a caricare ed arrestare ininterrottamente i manifestanti, fino ad uccidere un ragazzo, raggiunto più volte dai proiettili. (Repubblica.it)

Così si comincia ad agitare lo spettro del contagio, e in Algeria si guarda ai fatti tunisini con apprensione dopo gli scontri degli ultimi giorni, non più nella sola Algeri, ma diffusi in tutto il paese. Le motivazioni che sarebbero alla base delle proteste riguardano l’aumento generalizzato dei beni alimentari e la disoccupazione incalzante. Sicuramente il perdurare della crisi e le nefaste misure governative svolgono il loro ruolo, ma al di là del rassicurante immaginario delle “rivolte del pane”, così come le hanno definite alcuni giornali, bisognerebbe piuttosto interrogarsi sulle nuove forme di povertà in paesi dove i giovani rappresentano il 75% della popolazione e molti di loro, soprattutto in Tunisia, dopo essersi laureati, non trovano alcun lavoro adeguato ai loro studi e alle loro aspettative di vita.

(News: AlJazeera;Ansa; BBC; ElPaìsNena-news )

(Video 12)

Ma non è solo un problema di composizione della nuova forza lavoro disoccupata, non solo il vuoto di futuro e l’assenza di prospettive lavorative. Si sta definendo la piega che deve prendere la trasformazione di paesi come Tunisia, Marocco e Algeria dove i giovani reclamano una vita all’altezza delle proprie aspettative, e un nuovo modo di far politica distante dai vecchi regimi o da un neoliberismo ormai decaduto. Per i governi, invece, si gioca il tentativo di ridefinire l’economia del Maghreb e dei suoi flussi migratori, intrecciando le diaspore con la formazione, per utilizzare al meglio la forza lavoro cognitiva a basso costo. Non a caso, a dicembre, gli Stati Uniti e cinque paesi nord-africani (Algeria, Libia, Marocco, Mauritania  e Tunisia) hanno stipulato un nuovo accordo, il NAPEO, per promuovere la cooperazione tra università e imprese. La cooperazione regionale e l’abbattimento delle frontiere assume di nuovo i contorni dello sfruttamento del lavoro high skill, ma questa volta in rete e attraverso i social network. Infatti, professori ed esperti del Maghreb, e della diaspora nord-africana, saranno connessi attraverso un centro d’eccellenza per l’impresa che organizzerà stage e programmi d’inserimento al lavoro negli US per i giovani maghrebini. Una sorta di agenzia interinale della formazione che, tramite il web 2.0, muove forza lavoro giovane per impiegarla, gratuitamente of course, nelle imprese statunitensi. Gli esperti della higher education lo definiscono il primo passo verso la costruzione del “sistema educativo imprenditoriale”, base necessaria per lanciare un’economia della conoscenza in Africa.

Sembra che i giovani del Maghreb non la pensino allo stesso modo e forse, la pagnotta di pane, la stavano piuttosto tirando alla polizia…

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Assemblea organizzativa – Mercoledi 12 ore 17 Aula i/2

Ci vediamo mercoledi 12  alle ore 17 presso l’aula i/2 di matematica e fisica per assemblea organizzativa.

Parleremo di come proseguire le mobilitazioni, delle assemblee della conoscenza di marghera (22 gennaio) e di parigi (11-13 febbraio) e di qualsiasi altra cosa si vorrà proporre!

accorriamo numeros*!

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I conflitti svelati nella società della conoscenza

di Enzo Modugno (Il Manifesto)

Il ministro Mariastella Gelmini non si sta sbagliando, al contrario, come tutti i suoi predecessori sta portando avanti il lungo processo di razionalizzazione capitalistica dell’istruzione, anche se la crisi ne mostra gli aspetti peggiori. Non sarà quindi una migliore riforma della scuola che potrà arrestarlo. Perché questo processo di razionalizzazione deve rendere permanente l’espropriazione capitalistica dell’intelligenza collettiva che costituisce oggi l’essenza stessa di questo modo di produzione, e non saranno i governi a fermarlo. Ma le lotte degli studenti e dei lavoratori, attaccandolo, possono riuscire a renderlo impraticabile.

Le conoscenze sono ormai le merci più diffuse, algoritmi che si vendono sul mercato mondiale, e anche il sapere, come le ferrovie, è stato privatizzato: è antieconomico produrre conoscenze nelle università statali e l’imprenditoria italiana non ha interesse a svilupparvi la ricerca. Le conoscenze sono merci come le altre, si possono comprare a prezzi migliori. Continued…

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