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Assemblea venerdi 2 luglio ore 18 al csoa ex mattatoio

ci vediamo venerdi 2 luglio ore 18 al csoa ex mattatoio di ponte san giovanni per parlare di e preparare interventi per l’ASSEMBLEA GENERALE D’ATENEO CONTRO MANOVRA TREMONTI  del 5 luglio che si svolgerà presso l’ateneo di perugia.

il csoa ex mattatoio si trova a ponte san giovanni, via dela valtiera 23

Come arrivare al Mattatoio:
in macchina uscita e45 p.s. giovanni-torgiano (50m da Euronics)
in autobus: Q2 da Piazza Grimana-Porta Pesa (http://www.apmperugia.it/pum/orari/q3_giu.htm)
in treno: ultimo treno da Perugia Fontivegge ore 22:27; da Perugia S.Anna ore 19:52

 

di seguito alcuni links riguardanti le mobilitazioni in tutta italia:

La calda estate della sapienza

Napoli- Proteste dei ricercatori

In autunno atenei bloccati

 

Posted in Senza categoria.


La calda estate della Sapienza

Editoriale Uniriot – Si riaccende la protesta universitaria ma, come ben sappiamo, la storia non si ripresenta mai allo stesso modo. La facoltà di lettere e filosofia della Sapienza è in fermento ormai da una settimana. Casus belli: un consiglio di facoltà che il 23 giugno ha decretato il blocco degli esami, a partire dal 1 luglio, come forma di protesta contro il DDL Gelmini e la manovra finanziaria in approvazione al Senato.

Nervosismo e spaesamento sono state le passioni che hanno attanagliato lo stomaco degli studenti durante le prime ore. Contrarietà a sostenere forme di protesta che nuocciono esclusivamente agli studenti: non fare esami a luglio significa perdere una sessione, l’impossibilità di laurearsi e di partecipare ai bandi per le borse di studio.

Il 24 giugno una grande assemblea ha riaffermato la voglia di organizzare la protesta e il netto rifiuto al blocco degli esami. Un’assemblea che sta cercando di prendere in mano una situazione esplosiva che parla delle nostre vite e dei nostri desideri: voglia di partecipare che non si esprime solo con la vuota solidarietà, ma che prova, ancora una volta, a costruire una protesta che tenga assieme le varie componenti dell’università. Continued…

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Napoli – Protesta dei ricercatori, rischiano di saltare le sessioni di esame

(da corriere del mezzogiorno.it) Atenei napoletani nella bufera: temono 2000 studenti che percepiscono le borse di studio e devono rispettare una rigida tabella di marcia.  L’agitazione dei ricercatori universitari contro la riforma Gelmini rischia di produrre un effetto controproducente: monta infatti a Napoli e in tutta la Campania la protesta da parte degli studenti alle prese con gli esami delle sessioni estive e con le sedute di laurea. Esami che rischiano di saltare: le assemblee in corso nelle varie facoltà, infatti, non producono chiarezza. Aspetto non trascurabile: gli studenti delle classi sociali più disagiate, che percepiscono le borse di studio, devono rispettare una rigida tabella di marcia per non essere esclusi dalle graduatorie. E saltare un esame può significare dire addio al contributo.

L’ALLARME – È Vincenzo Sansone, consigliere nazionale degli studenti universitari, di Rete Universitaria Italiana, a lanciare l’allarme: «Siamo contro la riforma della Gelmini – premette Sansone – che giudichiamo sbagliata e controproducente, comprendiamo le ragioni dei ricercatori, ma non possiamo tacere sul fatto che alla fine verranno penalizzati gli studenti, e in particolare quelli più indigenti. Soltanto a Napoli ci sono circa 10.000 universitari che usufruiscono delle borse di studio, e almeno 2.000, da una nostra stima, se dovessero saltare gli esami di luglio rischierebbero di uscire fuori dalla graduatoria. E’ un pericolo molto serio, occorre che venga tenuto nella massima considerazione». Continued…

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Bologna – Il merito del disciplinamento

da infoaut.org

Non che sia una sorpresa, ma l’affermazione del prorettore Nicoletti secondo il quale "merito" è la parola chiave dell’Ateneo arriva puntuale a inizio estate, di pari passo con i cambiamenti nell’organizzazione della contribuzione studentesca.

I 100 e lode delle superiori non pagheranno il primo anno di tasse. Un provvedimento che ancora una volta crea gerarchizzazione sui comportamenti individuali, allineandosi alle direttive della Gelmini sul voto di condotta e sulla meritocrazia che prescrivono modelli unici accettabili nel proprio percorso formativo, eliminando ogni autodeterminazione da parte degli studenti nella scelta dei loro tempi di studio e di vita. Continued…

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“In autunno atenei bloccati” la sfida finale dei ricercatori

 da repubblica.it

Niente didattica, solo studi: in 5mila contro la riforma. Indagine della rete "29 Aprile" in 130 facoltà: il prossimo anno il 70% aderirà alla protesta. A rischio migliaia di insegnamenti

DI LAURA MONTANARI

"In autunno atenei bloccati" la sfida finale dei ricercatori L’Università di Roma, La Sapienza

SONO più di cinquemila, pronti a disertare le cattedre. I ricercatori, contro la riforma dell’università, promettono lo sciopero della didattica. «Non spetta a noi tenere i corsi, l’abbiamo fatto per trent’anni e gratis, ora basta», dicono. Un numero che cresce di settimana in settimana e che preoccupa i presidi delle facoltà e i rettori, alle prese con la programmazione del nuovo anno accademico. Se a settembre queste cifre venissero confermate, migliaia di insegnamenti potrebbero rimanere senza un prof. Continued…

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E gli appelli di esame?

di Tiziana Petruzzelli da corriereuniv.it

Si inizia adesso, a ridosso dell’estate, a intravedersi le conseguenze che il blocco della didattica da parte dei ricercatori universitari potrebbe comportare negli atenei italiani. Lo sciopero delle cattedre avvenuto nei mesi passati, in segno di protesta contro il Ddl Gelmini, configura “quinte folkloristiche” in cui proprio la didattica universitaria è messa a rischio.

Molti appelli del mese di luglio sono stati per così dire “dimenticati”, a favore della mobilitazione e per quegli studenti che si erano programmati l’ultima famosa data utile, prima di partire per le vacanze, non ci sarà l’esame fatidico studiato al caldo del 21 luglio. Docenti di diverse facoltà, solidali ai ricercatori e contrari ai tagli, targati Gelmini,  hanno aderito alla protesta, estesa già da mesi a livello nazionale, che rischia di “ibernare” la didattica nelle aule universitarie a partire dal prossimo ottobre. Continued…

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Il blocco degli esami e la protesta silenziosa

di Michelangelo Pecoraro da Lettere Filosofia-La Sapienza

Il blocco degli esami a luglio, ora come ora, è un dato di fatto e, anche se già circolano liste di docenti che defezioneranno, la maggior parte di essi ha aderito alla protesta. Ovviamente il Consiglio di Facoltà del 30 giugno sarà decisivo per le sorti della contestazione, sia che essa prosegua su questa via, sia che cambi direzione e venga portata avanti da studenti e docenti insieme. Un problema, però, è evidente fin da questo momento: l’assoluta noncuranza dei media.

Il sette giugno venne bloccata, per volontà del Rettore Frati, l’iniziativa del cinema-gay alla Sapienza. In poche ore la notizia rimbalzò su tutte le maggiori testate e su un profluvio di siti. Ancora, per esemplificare, bisogna notare come Rainews 24, l’ANSA e il Messaggero (per citare solo le testate maggiori) abbiano dato risalto, ieri, alla notizia di una simpatica vecchina di 94  anni giunta alla quarta laurea.
Continued…

Posted in Rassegna Stampa.


Fiammetta Modena e il “rovesciamento culturale”

di Renato Covino • 28 Giu 2010 • da micropolis on line

Ieri Fiammetta Modena si è lasciata intervistare dal “Corrierino” sull’università. Nel corso della sua chiacchierata con il reporter ha contestato l’accordo pluriennale tra Regione e Università che ha liquidato come  “un tappabuchi”. La Modena  afferma che senza un “rovesciamento culturale” sarà difficile pensare ad un rilancio dell’istituzione. Abbiamo già scritto che l’ipotesi di governance proposta della Gelmini non è molto convincente, che l’idea che i privati e gli enti locali entrino nel governo dell’istituzione è – almeno in Umbria – risibile, ma ancor più risibili ci sembrano le proposte della “capa” dell’opposizione. Che sostiene? In sintesi che occorre adeguare i corsi di studio alle necessità del mercato del lavoro umbro. Sfugge alla consigliera regionale del Pdl che, mentre per le funzioni più basse e per quelle medie il mercato del lavoro locale ha le stesse performance di quello nazionale, per le funzioni di pregio i tassi di disoccupazione sono superiori a quelle di altre aree italiane. Più semplicemente nell’industria e nel terziario locali non c’è bisogno di laureati o di ingegneri. Che domanda di alta formazione può venire da realtà di questo genere? Quali dottorati può finanziare o richiedere? A ciò si aggiunge la crisi che nonostante gli esorcismi di Berlusconi c’è ed è destinata a durare.
Peraltro la Modena sostiene che il sistema formativo post sessantottino, il cosiddetto “settantismo”, è finito. Che significa questo? Probabilmente che la formazione universitaria non è più un pezzo dei diritti, ma deve essere volta alla riproduzione delle classi dirigenti. Il merito si risolve allora in una cooptazione selettiva nei ceti dirigenti di persone provenienti dalle classi popolari. Ma per far questo non occorre un’università con un paio di milioni di iscritti: stante la situazione ne bastano sei-settecentomila. E’ questo il rovesciamento culturale che propone Fiammetta Modena? Perché non lo dice chiaramente?

Posted in Rassegna Stampa.


Bomba-Carta al Csa Germinal Cimarelli di Terni. Solidarietà da Perugia

Esprimiamo solidarietà ai militanti del Csa Germinal Cimarelli per l’attacco subito giovedì notte. Non a caso questo atto di violenza viene dopo una serie di attacchi istituzionali ed amministrativi come gli avvisi orali e le ingenti multe dei vigili urbani. Ciò mostra come ci sia un’intima connesione tra le pratiche amministrative esercitate dai governi locali e la violenza delle forze dell’ordine e dei fascisti.

Fatti che avvengono nel momento di massimo potere, a livello nazionale, della lega nord che ha imposto il suo linguaggio violento ed ha conquistato i posti chiave per esercitare l’indirizzo politico sulla sicurezza e l’ordine. E proprio la proposizione del tema della sicurezza, intesa come repressione ed ordine, diviene l’unico argomento possibile di una politica che non vuole e che non sa affrontare questa crisi senza fine.

Così chi lotta nel proprio territorio contro la crisi, contro il fascismo e il razzismo è sottoposto agli attacchi delle istituzioni e delle forze dell’ordine e dopo, sempre dopo, alla violenza dei fascisti e dei razzisti.

Negli ultimi anni abbiamo visto in tutta la regione alzarsi il livello dello scontro da parte delle questure e dei tribunali mentre le forze politiche reazionarie avanzano, conquistando sempre più peso politico nazionale.

La risposta non può che essere l’intensificazione della nostra azione politica e la messa in campo di nuove pratiche di resistenza mentre desideriamo la costruzione dell’alternativa al deserto del tempo presente.

La violenza è la dimostrazione del fallimento del loro modello di gestione delle nostre vite

Posted in Comunicati.


Noi donne in lotta… a tre mesi dall’arresto di Michela

dal collettivo femminista sommosse di perugia

“In questo mondo di cyberpoliziotti noi vogliamo esplorare il nostro universo immaginario, i nostri desideri e sogni di potere. Vogliamo disegnare l’avvenire a nostra immagine” Rosi Braidotti

 

 


Il 31 maggio l’ultima udienza del processo per resistenza a pubblico ufficiale a Michela, arrestata il 10 aprile scorso a Perugia mentre trascorreva una serata tra amici, è stata rimandata al 30 giugno 2010.

Dopo un primo periodo di mobilitazione, che ha visto prevalentemente un’attivazione sul piano personale e relazionale, noi del Collettivo Sommosse Perugia riusciamo ad uscire soltanto adesso con un comunicato  ufficiale sull’aggressione subita, perché quanto accaduto a Michela è da considerare la situazione più critica da noi vissuta fin dall’inizio della nostra breve storia.

Un’azione repressiva del tutto gratuita e sovradimensionata, una vera e propria azione dimostrativa da parte delle forze di polizia che aspirano al governo della città di Perugia, che si conferma territorio privilegiato di sperimentazione di politiche della paura e del controllo.

Un’azione repressiva forte e indiscriminata, criminalizzante gli stili di vita, che ha colpito più duramente chi da sempre ha fatto sua l’opposizione al securitarismo e alle retoriche dei divieti, delle restrizioni, delle recinzioni.

Dal 10 aprile fino ad oggi si è andata progressivamente delineando sui giornali come nell’aula di tribunale una ricostruzione della vicenda che vede la stigmatizzazione dell’unica donna arrestata come la “deviante”: colpevole di avere fatto degenerare la situazione nel corso di un “ordinario” controllo di polizia, responsabile del coinvolgimento degli altri due ragazzi arrestati e infine legittimante la reazione repressiva da parte delle forze dell’ordine.

La retorica con la quale si vuole dipingere Michela come il pericoloso soggetto da cui è scaturito il “problema di ordine pubblico” riprende lo stereotipo sin troppo facile da ricalcare della donna aggressiva, ribelle e indisciplinata attraverso il quale da sempre si criminalizza, colpevolizza e reprime la capacità reattiva e la forza di autodeterminazione delle donne. Una forza sovversiva che si tenta in ogni modo di restringere e contenere entro un sistema normalizzante e repressivo “ordinario”.

In un momento di difficile gestione della città, a causa di diffuse e capillari politiche di repressione con le quali anche a Perugia si tenta di governare una crisi profonda e generalizzata che d’altro canto non vede una risposta forte da parte di chi questa crisi la subisce in misura maggiore (donne, migranti, giovani, precar*), noi intendiamo proseguire il nostro percorso di riconquista della città, di riconquista dei nostri corpi e dei nostri spazi, del nostro futuro.
Per questo saremo presenti alla due giorni su sicurezza, carcere e proibizionismo che si sta organizzando a Perugia per il 25 e 26 giugno prossimi, nella quale porteremo i nostri contributi sulla decostruzione del concetto di SICUREZZA che per noi significa libertà dalla violenza di genere, libertà dal controllo e dalle recinzioni, libertà di scelta e autodeterminazione, accesso al reddito, alla mobilità, alla cultura, alla felicità.

 

Noi ragazze in lotta, ragazze cattive, vogliamo un presente in cui poter vivere e un futuro in cui poterci specchiare

Collettivo Femminista Sommosse Perugia

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.