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Sciopero degli scrutini e l’onda lunga del movimento

da infoaut.org

I semi gettati dall’ Onda Anomala dell’autunno 2008 continuano a germogliare e a generare resistenza e opposizione ai dispositivi Tremonti-Gelmini dimostrando che il movimento "No Gelmini" ha messo radici profonde in tutti i segmenti della formazione. La chiusura dell’anno scolastico ha portato al centro della mobilitazione lo sciopero degli scrutini indetto dai sindacati di base per le giornate del 14 e 15 giugno.
Si è trattato di una forma di lotta che, pur con intensità di adesione variabile, ha realizzato un’estensione dell’agitazione su tutto il territorio nazionale con risultati che sono andati oltre le più ottimistiche previsioni.
La cifra di 25.000 scrutini bloccati ,formulata da Piero Bernocchi ,portavoce dei Cobas, ci restituisce la realtà di una mobilitazione che si è estesa oltre i confini degli aderenti ai sindacati di base coinvolgendo lavoratori non sindacalizzati e indubbiamente anche aderenti alla Flc-Cgil Scuola che pure, attraverso il Segretario Pantaleo, aveva invitato gli iscritti a non aderire ad uno sciopero ritenuto "inutile" e "impopolare". La multiformità e la diffusione capillare delle iniziative rende difficile tracciare un quadro generale ed omogeneo del movimento ; l’unica sintesi possibile è quella che ne evidenzia la ricchezza, la creatività, la partecipazione. Continued…

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Conferenza stampa “Esito sciopero scrutini in Umbria”

 da coordinamento viva la scuola pubblica e coordinamento precar* della scuola perugia

Conferenza stampa
Lunedì 14 giugno alle ore 11.00
presso la "Sala della Partecipazione" di Palazzo Cesaroni – Piazza Italia, 2 – Perugia
organizzata dai coordinamenti "Viva la Scuola Pubblica" e "Precari Scuola" di Perugia

RASSEGNA STAMPA:
Corriere dell’Umbria (15.06.2010)
Il Giornale dell’Umbria (15.06.2010)
Corriere dell’Umbria (15.06.2010)
Il Giornale dell’Umbria (14.06.2010)
Corriere dell’Umbria (10.06.2010)

Comunicato Stampa

In provincia di Perugia sono oltre cento gli scrutini saltati, in tutte le scuole, soprattutto secondarie di secondo grado.

Notevole è stata l’adesione di coloro che materialmente non hanno scioperato, contribuendo con 10 € alla cassa di solidarietà con la quale gli scioperanti saranno risarciti della trattenuta giornaliera: è questa una delle novità che ha dato maggiore forza alla lotta, ricompattando docenti di ruolo e precari in un unico fronte contro i tagli e la cosiddetta Riforma Gelmini.
Continued…

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“Gelmini bocciata. Oltre le previsioni la partecipazione al blocco degli scrutini”

"Gelmini bocciata. Oltre le previsioni la partecipazione al blocco degli scrutini"   

Comunicato stampa Cobas Scuola Perugia sullo Sciopero degli scrutini

In base ai dati in nostro possesso l’11 e 12 giugno 2010, hanno aderito allo sciopero degli scrutini il 31,1%  degli istituti superiori della provincia di Perugia: 14 su 45 (con adesioni totali o parziali) + 3 (dove i docenti hanno aderito solo simbolicamente perché impegnati con le sole 5e classi, che a norma di legge non potevano essere bloccate, in quanto classi “terminali”). Ai docenti formalmente in sciopero se ne sono aggiunti molti altri, che hanno aderito non solo in modo simbolico firmando un documento contro i tagli, ma costituendo anche una Cassa di Solidarietà per ridistribuire i costi dello sciopero.       In totale sono stati bloccati 92 scrutini, anche se il dato è in continuo aggiornamento, perché hanno aderito allo sciopero anche molti docenti non iscritti ai Cobas.
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Raccolta dei seminari di autoformazione su Psichiatria e Devianza

Intenti e programma del seminario

Autoformazione e psichiatria all’Università di Perugia (articolo uscito su micropolis- segnocritico)

L’autoformazione contro il pensiero unico di Saverio Monno (da micropolis-segnocritico)

Università e autoformazione: miserie del presente, ricchezze del possibile (da micropolis- segnocritico)


Prima lezione:  Il contesto della lotta antimanicomiale: gli anni ’60 in Italia. Primo
incontro dei
seminari di Autoformazione- Audio

Il contesto della lotta antimanicomiale: gli anni ’60 in Italia. Primo
incontro dei seminari di Autoformazione. Lezione di Renato Covino.

Seconda lezione:
La rimozione dell’alterità: follia e normalizzazione in Foucault. Secondo
incontro dei seminari di autoformazione- Audio e bibliografia

La rimozione dell’alterità: follia e normalizzazione in Foucault.
Secondo incontro dei seminari di autoformazione. Lezione di Vincenzo
Sorrentino
.

Terza lezione: La legge Basaglia e l’idea liberale di capacità. Terzo incontro dei seminari di autoformazione. (Audio e bibliografia)

La legge Basaglia e l’idea liberale di capacità. Terzo incontro dei
seminari di autoformazione. Lezione della prof.ssa Maria Rosaria Marella.

Quarta lezione: I pellagrosi nel manicomio di Santa Margherita in Perugia (1880-1910).
Quarto incontro dei seminari di autoformazione – Audio

I pellagrosi nel manicomio di Santa Margherita in Perugia (1880-1910).
Quarto incontro dei seminari di autoformazione. Lezione del Prof. Stefano de Cenzo

Quinta lezione: Spiriti di stato. Dialettica egemonica e processi di incorporazione. Gramsci, Basaglia e De Martino. Quinto incontro dei seminari di autoformazione. Lezione del Prof. Giovanni Pizza

Sesta lezione: Riflettere sulle cose che in pratica trasformiamo: per un’antropologia delle pratiche nel campo della salute mentale. Sesto incontro dei seminari di autoformazione. Lezione del Prof. Massimiliano Minelli

“Il movimento antimanicomiale in Italia: un bilancio”, Lezione del Prof. Tullio Seppilli

Nota sull’incontro “Psichiatria e diritti” del 5 maggio, relatore Marcello Catanelli

Sanità come bene comune, relazione di Carlo Romagnoli (con slides)

“Le ragioni dei matti”- Intervento di Silvio D’Alessandro del 12 Maggio

Morire di classe- La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin (e book pubblicato dalla rivista Sconfinamenti)

Presentazione del volume “I Basagliati”

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Riforme universitarie (da micropolis segnocritico)

da micropolis-segnocritico

All’Università di Perugia spira vento di riforma. Le riforme oggi non sono quelle che si pensavano nei decenni precedenti, sono restrizioni di servizi e di diritti, aumenti di tasse, mercantilizzazione delle strutture pubbliche. La ministra Gelmini sta pensando di rimettere ordine nelle Università. Ciò significa dare il governo dell’istituzione ai manager, introdurre nei consigli di amministrazione soggetti economici ed enti locali come nelle Fondazioni bancarie e nelle Asl. Non solo, la ministra, o meglio Giulio Tremonti, ritiene che la struttura costi troppo, che ci vogliano meno professori di ruolo e più precari. Tutto questo sconta qualche contrarietà dei professori universitari. Allora, come per il piano casa, si fa un accordo tacito. Se anticipi la riforma avrai soldi per sopravvivere, altrimenti ti strangoliamo. Le università cercano di ridurre il danno e anticipano la “riforma”. Perugia non è da meno. Dopo aver trattato al ministero dichiara di ridurre i dipartimenti da 29 a 17 e i poli amministrativi a 6. La promessa è che il prossimo anno si riavranno i 6 miliardi negati quest’anno. Il testo del governo prevede che i dipartimenti assumano non solo compiti di ricerca, ma anche didattici e di programmazione del reclutamento dei professori, che finora erano appannaggio delle facoltà, che dovrebbero in prospettiva sparire. Ma, in realtà, a Perugia si parla di una strutturazione che prevede 3 dipartimenti medici, 3 scientifici, 2 ingegneristici, 2 letterari e umanistici, 1 per tutte le altre. In conclusione, poiché si prevede che le facoltà possano coordinare dipartimenti, dove ce n’è più di uno resteranno, negli altri casi coincideranno con il dipartimento. Insomma “fatta la festa gabbato lu santo”. Più semplice la questione per i poli amministrativi: via via che andranno in pensione i dirigenti apicali i servizi verranno accorpati, evitando nuove assunzioni e promozioni. Resta il problema delle sedi decentrate. Qualcuna verrà chiusa (Assisi), qualcun’altra ridimensionata (a Terni resteranno solo medicina, ingegneria e forse economia), mentre rimarrà scienza dell’investigazione a Narni (serve a laureare ispettori di polizia e marescialli di carabinieri e guardia di finanza, per farli accedere ai gradi superiori). Insomma la “riforma” è frutto dell’allegra amministrazione del passato, dovuta al perverso intreccio delle politiche ministeriali e degli interessi della corporazione, e della volontà governativa di ridurre costi e servizi che contratta con la parte forte della corporazione che continuerà a cogestire l’Università con le burocrazie del Ministero.
Infine: siamo sicuri che non verranno prorogati i mandati dei rettori in carica, anche di quelli che hanno fatto tre o quattro mandati, per far loro gestire il passaggio? Sicuramente molti degli attuali presidi diventeranno direttori di dipartimento.

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“Unipg”, il taglio delle sedi decentrate e la rivolta dei “sacrificati” (da micropolis-segnocritico)

da micropolis segnocritico


Grande agitazione a Terni per la questione del ridimensionamento del polo universitario. Comune, Provincia e organizzazioni economiche si stanno mobilitando contro il piano dell’offerta formativa definito dal Senato dell’Ateneo perugino, che verrà discusso il 15 giugno con il Ministero. Il documento prevede la chiusura del corso di Scienze della Formazione in Discipline delle arti teatrali e dei linguaggi creativi, dovrebbero inoltre venir abolite le lauree magistrali di Scienze politiche e di Economia, mentre risulta appesa ad un filo quella di Ingegneria. Alla fine della giostra rimarrebbero le lauree triennali di Economia e Scienze politiche, non è certo che resti al completo il corso di Ingegneria, unica sicurezza è la Facoltà di Medicina dove rimangono sia il corso triennale che la laurea specialistica. Gli enti locali sostengono che l’istituzione del polo ternano non è stato un semplice decentramento universitario, ma il frutto di un accordo di programma con il Governo, che ha portato all’Università 5 milioni di euro e che vedeva Terni come articolazione di Perugia. Il Comune avrebbe stanziato, inoltre, sul futuro bilancio circa 1,5 milioni euro ed avrebbe partecipato al finanziamento della nuova facoltà di Medicina, di cui infine si sarebbe accollato per intero la manutenzione (350.000 euro annui). D’altro canto, ad Assisi, Consiglio comunale e sindaco protestano vibratamente per l’abolizione del corso di Economia del turismo.
Maturano, insomma, i frutti di una politica fatta di furbizie universitarie e di velleità campanilistiche, che ha dato vita a strutture universitarie dove non si fa nessuna ricerca, non ci sono biblioteche e laboratori e si eroga esclusivamente didattica. Se ciò si coniuga con la difficile situazione finanziaria dell’Ateneo, con la proposta di ristrutturazione dei dipartimenti e dei poli amministrativi, che anticiperebbe la riforma, al fine di recuperare i sei milioni di euro tagliati dal Ministero, il quadro che emerge non depone a favore delle rivendicazioni locali, a meno che enti e forze economiche non vogliano accollarsi per intero i costi della struttura universitaria, cosa improponibile data la situazione generale e la manovra finanziaria. Andrà a finire a coda di sorcio: passerà il piano dell’offerta formativa proposto dal Senato accademico, con qualche piccola variante e contentino (la laurea specialistica di ingegneria). Forse sarà il caso di ridiscutere il futuro della formazione superiore soprattutto a Terni e magari farsi venire qualche idea.

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… in questo mondo di cyberpoliziotti noi vogliamo esplorare il nostro universo immaginario, i nostri desideri e sogni di potere. Vogliamo disegnare l’avvenire a nostra immagine…

Due mesi fa a Perugia si scriveva una delle pagine più buie e inquietanti
della storia recente della città. Il centro storico pieno di polizia in
borghese sembrava un carcere a cielo aperto, chi ci capitava, capitava
dentro.

Noi ci siamo capitat*: noi con questo vizio di uscire il sabato sera a far due
chiacchiere con gli amici, noi con questa pretesa di berci una birra in piazza
in compagnia, noi con questa mania di stupirci per una richiesta di
identificazione da parte di ignoti, noi con questa cattiva educazione
di chiedere spiegazioni, noi con questa inspiegabile insofferenza per
l’ingiustizia di una manetta scattata senza motivo, noi con questo
insano sentimento di intolleranza verso la prevaricazione, noi con
questa cattiva abitudine di non stare zitt* di fronte agli abusi, noi
con questa voglia di giustizia.

Domani alle ore 9 c’è l’ultima udienza del processo a Michela, Lorenzo e Riccardo.
Di un processo a noi. Noi siamo solo noi. Vogliamo un presente in cui poter vivere e un futuro in cui poterci specchiare.

"…in questo mondo di cyberpoliziotti noi vogliamo esplorare il nostro
universo immaginario, i nostri desideri e sogni di potere. Vogliamo
disegnare l’avvenire a nostra immagine…" r.b.

Posted in 10 Aprile a Perugia. Storia di arresti e deliri securitari.


“Il movimento antimanicomiale in Italia: un bilancio”, Relatore Tullio Seppilli

Ascolta l’intervento di Tullio Seppilli, "Il movimento antimanicomiale in Italia: un bilancio"

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

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Dentro le gang. Giovani, migranti e nuovi spazi pubblici- Presentazione del libro @ Commonslab, Venerdi 28 Maggio

Venerdi 28 Maggio alle ore 20:30 presso il Commonslab (via della Sposa, n.1) avrà luogo la presentazione del libro "Dentro le Gang. Giovani, migranti e nuovi spazi sociali", con Francesca Lagomarsino (Dip. Scienze Antropologiche Università di Genova) e Matteo Jade (Csoa Zapata), con proiezione video tratti da "In Between".
 
VENERDI 28 AL COMMONSLAB (VIA DELLA SPOSA, N.1)
 
ore 19:30 Aperitivo
 
ore 20:30 Presentazione libro "Dentro
le Gang. Giovani, migranti e nuovi spazi sociali
" e dibattito
 
L’iniziativa è interessata a far conoscere la vita, le esperienze, le forme della socialità dei migranti di seconda generazione latini attraverso la presentazione di un lavoro di co-ricerca realizzato dal Disa (Dipartimento di scienze antropologiche) dell’Università di Genova, gli stessi giovani latini e la collaborazione del Centro Sociale Zapata.
Etichettati spesso dai mass-media e dai giornali locali, controllati, come e più degli altri giovani, in quanto potenzialmente pericolosi, i latini si riuniscono a volte in gruppi o bande- come quella dei Latin King. Questi gruppi di auto-mutuo  aiuto sono spesso un sostegno importante per i ragazzi che vivono la città e praticano forme di resistenza biopolitica all’esclusione sociale, cercando rispetto e diritti.

 

 
 
 

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Morire di classe- La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin

La rivista "Sconfinamenti" ripropone il libro "Morire di classe", per non perdere quelle bellissime immagini e riflessioni.

Sfoglia il PDF del numero della rivista Sconfinamenti che riporta il libro "Morire di classe"

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